BUonsalve.
Questo racconto in teoria doveva finire bene poi ha preso una strana piega… La
mia mente ogni tanto mi gioca davvero dei brutti scherzi…
La pietà della principessa
(racconto n.323)
In un regno
ormai dimenticato, un crudele tiranno aveva gettato la propria terra nel caos e
nella disperazione. La violenza e la crudeltà del re non davano tregua alla
popolazione che, ormai ridotta alla fame,
aveva abbandonato ogni moralità pur di poter sopravvivere.
Il sovrano
aveva una figlia bellissima, il cui animo era l’opposto di quello del padre.
Ella infatti soffriva davvero molto per le condizioni atroci in cui viveva la
sua gente e avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa per rimediare agli errori
del padre. La principessa veniva tenuta rinchiusa e isolata, in attesa di raggiungere
l’età giusta per poter sposare il perfido generale a cui il re l’aveva promessa
e che sarebbe diventato re dopo di lui.
Un giorno però un giovane ladro tentò la folle impresa di rubare nel
palazzo reale. Venne scoperto e durante l’inseguimento finì nelle stanze della principessa. Il ladro rimase abbagliato dalla sua bellezza
e, vedendo il suo volto triste, si offrì di realizzare un suo desiderio. Ciò
che la ragazza gli chiese lo lasciò senza parole.
Il ladro
aveva una sua morale e se c’era una cosa a cui teneva era la parola data quindi
decise di esaudire quella richiesta e di tentare un’impresa apparentemente
impossibile: uccidere il perfido tiranno. Il ragazzo riuscì a intrufolarsi di
nuovo nel palazzo e, grazie anche all’aiuto delle dame di compagnia della
principessa, a raggiungere le stanze
reali. Appena il re lo vide urlò per attirare l’attenzione delle guardie, ma
non arrivarono in tempo: il ladro, con in mente il volto della bella
principessa, pugnalò il sovrano più e più volte. Non scappò quando i soldati si
lanciarono su di lui. Sapeva che lo avrebbero arrestato, ma che la principessa,
ormai diventata regina, lo avrebbe
liberato il prima possibile come segno di ringraziamento per il suo aiuto. Ciò
però non accadde. Prima di essere
portato sulla forca, il ragazzo venne condotto al cospetto della regina. Quando
la vide capì che la mente della sovrana era contorta e crudele come quella del
padre. La sovrana infatti lo ringraziò
per averle dato la possibilità di salvare il suo popolo dalla povertà e dal
dolore.
Il giovane
ladro morì poco dopo nella disperazione, consapevole della tragedia che aveva portato nella sua terra e della
morte che la sovrana avrebbe scatenato. Presto infatti avrebbe dato l’ordine di
sterminare ogni abitante del regno per poter porre definitivamente fine alle
loro sofferenze.
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