Buonsalve!
Un racconto scritto pensando ai sacrifici che si fanno per il futuro e a quello che si è disposti a fare per esso.
Per il futuro
(racconto n.332)
Maila era
una donna forte e determinata che col tempo si era fatta un nome nel regno come
una delle più abili guerriere mai esistite nonché come la più pericolosa
criminale in circolazione. Tutti temevano il suo nome e quello della sua banda,
ma più di tutto temevano la sua ira. Perché chi la provocava di solito era
qualcuno che la meritava così come meritava anche di essere punito. Per quanto
molti la considerassero una fuorilegge, infatti, Maila aveva una morale e un
profondo senso della giustizia. In un mondo dove a governare era una dittatura
rigida e spietata, quelli come lei non venivano mai visti di buon grado, al
contrario venivano braccati e spesso condannati a morte.
Un giorno,
durante uno dei suo numerosi spostamenti, Maila finì con i suoi uomini nei
pressi di un villaggio piuttosto isolato. Era già stata in quel luogo, ma non
avrebbe mai pensato che un giorno vi sarebbe ritornata assieme ai ricordi ad
esso legati. Non volle avvicinarsi troppo e sperò che nessuno si accorgesse
della loro presenza, ma non fu così. Presto vennero infatti circondati da un
folto gruppo di soldati che ordinarono loro di arrendersi e deporre le armi.
Questo
ovviamente lei non lo avrebbe mai fatto. Si lanciò al combattimento falciando
nemici su nemici, agile, veloce, letale. In un attimo si ritrovò con il volto e
la spada sporchi del sangue degli avversari. All’improvviso si ritrovò faccia a
faccia con il comandante nemico, un uomo tanto abile quanto spietato. Le dava
la caccia ormai da anni e sembrava davvero pronto a tutto pur di
catturarla. Durante lo scontro però
Maila capì quanto oltre si fosse spinta oltre la pazzia di quell’uomo.
- Dimmi, riesci
ancora a dormire sapendo di avere tante vite sulla coscienza?
- Di che
stai parlando? – ringhiò lei.
L’uomo le
scoppiò a riderle in faccia. – Davvero non lo sai? Ogni villaggio che ti ha
ospitato è stato raso al suolo, i suoi abitanti giustiziati come traditori
della patria. Loro hanno pagato per il fatto che tu sei riuscita a sfuggirmi.
Maila si sentì
per un attimo mancare il respiro. Ebbe un solo momento di esitazione che
permise al suo nemico di ferirla a una spalla.
Barcollando,
la donna si tirò indietro, sanguinante. – Sei un dannato assassino!
L’uomo
sghignazzò e indicò con la lama il villaggio alle sue spalle. – Vuoi che mi
fermi? Lo farò solo se tu ti consegnerai a me. Sappi che ci sono uomini già
pronti a radere al suolo anche questo posto.
La donna si
bloccò e guardò le abitazioni poco distanti. Dopo un attimo di silenzio tornò a fissare il
comandante.– Darai ai miei uomini la possibilità di salvarsi?
Lui fece un
cenno di assenso col capo. – Loro sono pesci piccoli. È solo te che voglio.
Maila ordinò
ai suoi uomini di fermarsi e di allontanarsi. Loro all’inizio si opposero, ma
lei li fulminò con lo sguardo e gli impose di obbedire.
- Perché? – disse uno di loro con le lacrime agli occhi. – Perché vuoi morire
così?
Lei gli
rivolse un sorriso gentile. – Per il futuro.
Quando loro
si allontanarono, Maila tornò ad affrontare il suo nemico. Sapeva che i suoi
compagni non se ne sarebbero andati, ma che sarebbero rimasti con lei fino alla
fine, nascondendosi tra la vegetazione per assistere alla sua esecuzione.
Sfidò con lo
sguardò il nemico che ghignò, puntandole la pistola alla testa. – Maila Storm
in nome della corona io ti condanno alla pena capitale.
Maila
sorrise, rivolgendo lo sguardo al villaggio in cui era nata e nel quale, tre
anni prima, aveva lasciato a una cara amica la sua unica figlia.
Nessuno
sapeva della sua esistenza, ma lei, una volta raggiunta l’età giusta, avrebbe
conosciuto la verità su sua madre. Avrebbe saputo che l’aveva abbandonata per
proteggerla e che adesso sarebbe morta per salvare la sua vita e quella di
tante altre persone.
Quando la
pistola fece fuoco il suo ultimo pensiero fu solo per sua figlia e per il
futuro che la sua esistenza rappresentava.