Buonsalve!
Questo racconto è nato pensando a come a volte una situazione piacevole può
trasformarsi in un vero… incubo.
Un brutto sogno
(racconto n.213)
Nicole aveva
vissuto tutta la sua esistenza in quel piccolo villaggio dove ognuno si
occupava di tutto quello che avevano bisogno per la sussistenza di tutti. C’era chi provvedeva all’allevamento del
bestiame e alla produzione di carne e formaggi, chi si occupava delle
coltivazioni e poi c’era il falegname, l’elettricista e il fornaio… la loro era
una comunità piccola, ma autonoma e molto unita. Ogni volta che nascevano delle difficoltà si
sostenevano a vicenda ed erano pronti a tutto per difendersi gli uni con gli
altri. Un giorno però nel loro villaggio arrivò Gregor. Era un uomo
affascinante, uno straniero che attirò subito la sua attenzione con la sua aria
da cittadino vissuto, consapevole e amante della bella vita. Era finito per
caso nel loro villaggio ed era stato costretto a fermarsi a causa di un guasto
alla macchina. Per far arrivare i pezzi di ricambio e aggiustare il veicolo ci
sarebbero volute almeno tre settimane il che voleva dire che in quel periodo di
tempo avrebbe dovuto guadagnarsi vitto e alloggio lavorando per qualcuno del
villaggio. Il caso volle che fu proprio su padre ad assumerlo nella loro fattoria.
Nicole si ritrovò a letto con lui sette giorni dopo. Iniziarono la loro storia
di nascosto, facendo di tutto per non farsi scoprire. Sapeva che suo padre non
l’avrebbe presa bene, che avrebbe anche potuto fare una pazzia. E la fece. Nicole
non sapeva spiegarsi come lo avesse scoperto, ma all’improvviso piombò nel
fienile in cui lui e Gregor si erano nascosti
brandendo un fucile. Sparò un colpo a bruciapelo che freddò Gregor
all’istante poi iniziò a picchiarla col calcio del fucile. Per lunghi momenti
non sentì che dolore e paura. Sperò con tutta se stessa che finisse al più
presto. Poi ci fu solo lo sparo.
Natalie
scattò a sedere, urlando dallo spavento. Si guardò attorno, tremante. Era nel
suo letto, al sicuro nel suo appartamento a New York. Era stato solo un brutto
incubo. Lei non era una contadina, ma una giovane e promettente
avvocatessa. Scosse la testa dandosi
della stupida per essersi spaventata tanto per uno stupido incubo.
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