Buonsalve! Un racconto scritto immaginando
cosa potrebbe pensare un angelo davanti a una persona che molti giudicherebbero
“senza speranza”.
A volte mi
chiedo come si può essere così idioti o meglio, lo sapevo, ma non potevo
crederci che lo si potesse essere a tal punto. Ooops, scusate… mi presento: mi chiamo Eliel e
sono un angelo custode. Il mio protetto
è quello che si suol dire un vero idiota. Non ha il fegato di affrontare le
situazioni difficili e questo lo porta a farsi mettere i piedi in testa da
tutti. Dal suo capo arrogante che lo trattava come uno schiavetto ( e a
proposito dovrò fare due chiacchere con il suo angelo perché sta facendo
davvero un pessimo lavoro) alla famiglia che lo vedeva solo come un povero
fallito senza spina dorsale.
Certo lui
affrontava quelle situazioni con una pazienza esasperante, ma non lo trovavo
affatto giusto. Un giorno quindi decisi di dargli una mano con una ragazza che
gli piaceva ormai da anni.
Ormai era
arrivato a un punto di pensare a lei ogni dannatissimo momento della giornata
rischiando di fare seri danni alla sua vita. Mi ha portato a un punto tale di
esasperazione che decisi di dargli una mano.
Avete
presente quelle piacevoli coincidenze che portano alla nascita di qualcosa di
bello? Beh sono merito di noi angeli. Sono quei gesti che facciamo per
sostenere i nostri protetti quando si dimostrano particolarmente meritevoli.
Grazie
proprio a uno di questi gesti lui riuscì a mettersi con Natalie, bellissima e
affascinante ragazza che aveva frequentato il suo stesso liceo. Peccato che
anche in questo caso però lei lo trattasse come uno zerbino.
Lo comandava
a bacchetta e lo sfruttava in ogni modo possibile facendogli fare di tutto e
spillandogli soldi su soldi per togliersi ogni sfizio. Fu allora che decisi di ricorrere a una
soluzione drastica: gli trasmisi parte della mia esasperazione.
Così quando
la sua ochetta andò da lui per chiedergli di comprarle una nuova borsa lui rispose:
- Perché quella stupida borsa non te la fai comprare dall’imbecille da cui ti
fai sbattere alla prima occasione così almeno avrà un altro posto dove
infilarlo oltre al tuo culo sfatto.
Lei lo
guardò a occhi sgranati e lui le diede le spalle e se ne andò. Da allora non si
fece mettere più i piedi in testa da nessuno.
Ok, ammetto che non è stato un gesto molto angelico da parte mia, ma che
ci potevo fare: in qualche modo doveva pur darsi una svegliata.
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