Buonsalve.
Questo racconto è ispirato alla storia di una persona con cui ho avuto modo di
parlare sabato. A volte tendiamo a
considerare le persone solo per quello
che fanno non per chi sono veramente e trovo tutto ciò davvero molto, molto
triste.
Una storia di vita
(racconto n.226)
Mi capita
spesso di osservare le persone che mi circondano e di ascoltare le storie che
li hanno portati a essere quello che sono. Non sono molte le volte che sento
racconti allegri.
La settimana
ad esempio, mentre ero all’università, ebbi modo di parlare con un inserviente
e di ascoltare la sua storia.
Nel suo
paese lui era laureato in chimica. Le difficoltà e i problemi lo avevano
portato a doversene andare e a cercare di crearsi una nuova vita altrove. Era arrivato in Italia su invito di un amico
che gli aveva proposto di fermarsi lì per un po’ e magari cercare un impiego
nel suo campo.
Per potersi
pagare da vivere, aveva iniziato a lavorare in un cantiere edile. Ogni giorno
trasportava sacchi di cemento fino a farsi venire le vesciche e a sentirsi i
muscoli in fiamme. Quando però lo avevano pagato era rimasto sorpreso della
cifra guadagnata in sole tre settimane. Non avrebbe mai potuto sperare in una
paga simile nel suo paese nemmeno se avesse continuato a lavorare come chimico.
Ne fu davvero meravigliato e questo lo convinse a stabilirsi in Italia
definitivamente. Gli anni passarono e il
lavoro si fece tanto più duro quanto lo stipendio basso.
Nel frattempo
aveva provato a trovare lavoro nel suo campo, ma il fatto che fosse straniero
sembra essere un limite per lui. Alla fine, dopo dieci anni, aveva desistito.
Era però
riuscito a trovare un posto da inserviente all’università in modo da restare in
qualche modo in contatto con quello che era stato. Nessuno si accorse mai di
lui né aveva mai nemmeno provato a farsi domande su chi fosse davvero.
Quando alla fine della nostra chiacchierata
dovette andare via per riprendere il suo lavoro, mi ritrovai a guardarlo con
occhi diversi e a chiedermi ancora di
più cosa nascondessero le persone attorno a me. C’erano così tante vite e così
tante storie eppure spesso ci troviamo a ignorarle perché troppo concentrati su
di noi e sui nostri problemi..
Non so
perché, ma in quel momento mi sentii davvero molto, molto triste.
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