Buonsalve! Ho
scritto questo racconto pensando a come la mente possa distorcere la percezione
delle cose, come possa distorcere la percezione delle cose. Buona lettura!
Nel sangue e nel dolore
(racconto n.227)
La lama di
un pugnale è come una cara amica: ti fa sentire forte e ti aiuta nei momenti
più difficili, quelli in cui solo una soluzione drastica può davvero risolvere
le cose.
Io adoro i
coltelli. Mi hanno aiutato molto nel compiere il mio dovere.
Molti
direbbero che sono pazzo, che dovrei essere rinchiuso in una cella e lasciato
lì a marcir. In realtà sono solo un uomo che sa guardarsi bene attorno. Vedo la crudeltà nella gente, vedo il lato
più oscuro e perverso dell’animo umano e i pugnali sono le armi che uso per
estirparlo.
È iniziato
tutto una notte di tre anni fa. Allora ero un patetico fallito, incapace di fare
qualsiasi cosa che non fosse starmene seduto per ore in un pub a bere. Non a
ubriacarmi, intendiamoci, ero così incompetente che non riuscivo a fare nemmeno
quello.
Stavo
tornando a casa a piedi quando delle grida attirarono la mia attenzione. Un
uomo stava picchiando un ragazzo più giovane con sul volto il sorriso di chi se
la stava godendo un mondo. All’inizio
provai solo una gelida indifferenza. Quella situazione non mi riguardava quindi
non dovevo intromettermi.
Poi però
sopraggiunse il disgusto. Quell’essere e la soddisfazione che gli traspariva
dal volto erano rivoltanti. In un attimo mi ritrovai con una spranga in mano.
Lo colpii alla testa più e più volte spargendo nel terreno la sua materia
cerebrale. Me ne andai prima ancora che il ragazzo potesse mettere bene a fuoco
il mio viso. Dopo quel giorno capii che c’era qualcosa di marcio nel nostro
mondo e che qualcuno doveva muovere i primi passi per estirparlo. Ma se volevo
davvero fare un buon lavoro e sbarazzarmi di quei parassiti, di quei
disgustosi, viscidi vermi, allora dovevo
andare a fondo. Dovevo scavare nella carne e strappare il putridume da quegli
esseri spregevoli.
Per questo
ho scelto i pugnali e le loro lame lente e precise, perfette per compiere il
mio dovere. Non potevo fermarmi perché quella era la mia missione, il compito a
cui non avrei mai rinunciato, che mi era stato affidato dal destino: eliminare
la feccia nel sangue e nel dolore.
1 commenti:
Altro personaggio meraviglioso, cui donare un sequel...
sei davvero brava, veri brividi mi percorrono ancora alla fine della lettura <3 <3 <3 BRAVAAAAAAAAA
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