Buonsalve!
Ho scritto questo racconto perché due sere fa ho iniziato a leggere il libro “i
vivi, i morti e gli altri” di Claudio Vergnani e… beh ho finito con l’avere gli
incubi (e guardate che ce ne vuole per impressionarmi, fidatevi).
Comunque
come non sfruttare la cosa per inventarci su un bel racconto? XD
p.s. l'immagine a fine racconto è proprio quella che si trova sulla copertina del libro di Vergnani ;)
Un libro da incubo
(racconto n.217)
Zombie.
Erano ovunque. La paura mi scivolava sulla pelle, paralizzandomi e impedendomi
quasi di ragionare. Accanto a me, Rick,
il mio ragazzo cercava disperatamente una via di fuga. All’improvviso mi afferrò per un braccio e mi
trascinò via, verso le scale.
Mi urlò di
correre, di non guardarmi indietro, ma le sue parole mi arrivavano lontane,
ovattate. Mentre correvo cercai di
guardarmi indietro e vidi quegli esseri alle mie spalle. I brandelli di pelle
scura che penzolavano dalla carne marcescente, gli umori che grondavano da ogni
orifizio, i volti deformati dalla fame… quegli esseri, un tempo umani,
arrancavano e si trascinavano nel disperato tentativo di soddisfare la propria
fame, di strapparci la carne a morsi e nutrirsi di noi.
In un attimo
raggiungemmo il terrazzo dove trovammo due zaini abbandonati. Rick me ne porse
uno. – Paracaduti. Possiamo scappare, amore. Possiamo farcela.
Mi infilai
lo zaino senza farmi domande. C’era qualcosa che non andava in quella
situazione, ma non importava. Saltammo dal cornicione un attimo prima che gli
zombie ci raggiungessero. Quando il paracadute si aprì sentii la speranza
crescere. Potevamo farcela. Potevamo scappare.
Non so
quanto riuscimmo ad allontanarci, ma nel momento in cui cominciammo la discesa scorsi
una fiumana di zombie radunarsi sotto di noi.
L’ultima
cosa che vidi furono le loro mani adunche e le bocche sbavanti.
Poi,
all’improvviso, mi svegliai.
Mi alzai di
scatto e, tremando, mi guardai attorno.
Ero a casa mia, nel mio letto e non c’erano zombie attorno a me. Era stato solo
un brutto sogno. Guardai il libro che avevo sul comodino, un horror che parlava
appunto di quelle orribili creature. Non avrei dovuto leggerlo prima di
addormentarmi.
Non dormii
molto quella notte. Quell’incubo mi aveva davvero scossa eppure non ero certo
un tipo facilmente impressionabile.
La sera dopo
misi da parte l’horror e presi un libro che mi era stato regalato poco tempo
prima da un’amica che forse non conosceva molto i miei gusti, ma che quel giorno
forse avrebbe potuto aiutarmi. Il libro era una
biografia non autorizzata di Johnny Depp.
Lo guardai e
mi trovai a sghignazzare. Avevo letto un libro sugli zombie e avevo sognato gli
zombie… magari avrebbe funzionato anche con quello.
1 commenti:
uao per impressionare te, e scrivere un racconto cosi bello e con piani di realtà che si confondono... deve essere un bel libro, lo metto nella lista!
Ah comunque bello davvero, con l'accento posto sulla facoltà formativa dall'intelletto, che forma i mondi dietro a stimoli... davvero bello, complimenti :D
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