Buonsalve!
Ho scritto questo racconto perché ieri mattia mi sono svegliata sul serio con
le mani sporche di sangue. Tranquilli non ho ucciso nessuno. Non so come, ma
devo essermi fatta male ne sonno al lobo dell’orecchio che ha iniziato a sanguinare
abbondantemente quindi, spavento iniziale a parte, niente di grave XD
Problemi di sonno
(racconto n.234)
Erano giorni
che Mina non riusciva a dormire bene. Si svegliava sempre molto agitata e più
stanca di quanto non fosse prima di andare a dormire.
Questo
ovviamente influiva notevolmente sul suo umore diventato molto più instabile. Un
pomeriggio decise di fare un giro in centro con Darla, la sua più cara amica,
sperando di riuscire a risollevarsi e a farsi passare l’irritabilità di quei
giorni.
- Che ti
succede? - le disse l’amica appena si sedettero
assieme al tavolo di un bar.
- Non lo so.
– rispose lei massaggiandosi le tempie. – Sono diversi giorni che dormo male,
faccio strani sogni di cui non riesco a ricordare niente e che mi mettono
addosso una strana agitazione.
Darla aggrottò
la fronte, preoccupata. – Non dovresti provare a rivolgerti a qualcuno?
Mina trovò
quell’affermazione davvero molto irritante, ma decise di calmarsi e lasciar
correre. In quei giorni ci voleva davvero poco per farla arrabbiare.
L’amica se
ne rese conto e cambiò subito argomento. – Carino il braccialetto che indossi,
è nuovo?
Mina lo
guardò cercando di ricordare dove lo avesse preso. – Al contrario. Non
ricordavo nemmeno di averlo. Oggi l’ho trovato nel portagioie e ho deciso di
indossarlo.
- Ti sta
bene. – sorrise l’amica.
Poi, dopo
una giornata passata a litigare con commesse e signore di mezza età, accadde
qualcosa che le fece perdere davvero le staffe: avevano deciso di concludere la
serata andando a mangiare insieme in un pub quando un ciccione, che sembrava
essersi fatto il bagno nella cipolla, decise di farsi avanti e di sfoggiare
tecniche di rimorchio degne del peggior porco attempato della storia.
Lo
liquidarono in quattro e quattr’otto e questo se ne andò mugugnando. – Magari se vi pagassi
ve lo prendereste il mio cazzo, dannate troie lesbiche.
Mina quasi
gli saltò addosso, ma l’amica la fermò. Non valeva la pena arrabbiarsi per un tipo
del genere. L’incazzatura però le passò solo quando si mise a letto.
Si
addormentò pensando a quanto sarebbe stato bello far rimangiare a quel tipo i
suoi insulti.
La mattina
dopo si svegliò di soprassalto, agitata e zuppa di sudore. All’inizio pensò di
aver avuto solo l’ennesimo incubo poi però, passandosi una mano sul viso, sentì
su di essa qualcosa di denso e vischioso. Quando accese la luce, un urlo le
morì in gola nel vedersi le mani sporche di sangue. Iniziò ad agitarsi per la
casa in preda al panico e si buttò sotto la doccia con ancora il pigiama
addosso e si ripulì completamente.
Un’ora dopo
era sul divano, sconvolta. Accese la televisione, incapace di sopportare il
silenzio e subito vide in primo piano una foto dell’uomo che l’aveva insultata
la sera prima. Lo avevano ucciso facendogli ingoiare la sua stessa lingua.
In quel
momento capì con orrore perché si svegliava sempre più stanca di prima e il
perché del braccialetto e di altri oggetti di valore che si era ritrovata in
casa e che non ricordava di aver comprato.
Tremante,
alzò il telefono e compose il numero di Darla. – Ciao. – disse quando lei le
rispose.- Ho bisogno di aiuto.
1 commenti:
Mamma mia, solo tu puoi trarre da un brutto risveglio, un bel racconto agghiacciante al punto giusto e tremendamente possibile!
Bello davvero, condotto sul filo del rasoio, anche se io ci avrei messo qualche riferimento ai passati omicidi, proprio quando le due amiche sono al bar e poco prima del braccialetto.
PEr il resto, perfetto!
Spero ci racconterai il destino di Mina (Harker?) e della sua amica e magari dello psichiatra del profondo da cui la porterai. Posso consigliare l'ottimo professor Bronksy, sublime ipnotista schizofrenico? <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
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