Buonsalve amici!
É passato già un mese da quando ho iniziato questa mia piccola sfoda e devo dire che sono molto, molto soddisfatta di come sta andando. Grazie di cuore a tutti quelli che mi seguono quotidianamente e a quelli che presto scopriranno della mia follia. ^,.,^
L'ego allo specchio
(racconto n.31)
Britney era sempre stata una ragazza molto vanitosa. Passava ore e ore allo specchio a sistemarsi i lunghi capelli biondi, con la riga rigorosamente a sinistra, a truccarsi per nascondere anche la minima imperfezione della pelle o a scegliere quale vestito avrebbe messo maggiormente in risalto il suo fisico snello e slanciato.
Per lei essere bella era diventata una tale fissazione che con lo sguardo cercava di continuo una superficie riflettente per potersi ammirare.
Il suo ego era diventato talmente grande che decise di manifestarsi in un modo a lei forse non molto gradito.
Un giorno infatti, mentre si truccava come suo solito, il suo riflesso allo specchio le fece l'occhiolino. Britney rimase per un attimo esterrefatta, ma quando vide riflessa una Britney altrettanto confusa pensò che forse aveva avuto semplicemente un piccolo spasmo involontario dell'occhio. Alzò gli occhi al cielo, dandosi della stupida e imponendosi la nuova regola di dormire di più per evitare di avere ancora simili tic nervosi.
Quando però tornò a guardarsi allo specchio la sua immagine stava sghignazzando.
Spaventata, lasciò di corsa la stanza senza badare al trucco sfatto e ai capelli scarmigliati.
Da allora gli specchi divennero il suo incubo.
Ogni volta che si guardava, il sul riflesso la fissava in maniera inquietante mettendole addosso una paura enorme.
Col passare del tempo la ragazza divenne sempre più sciatta e disordinata.
Per questo Britney decise di affrontarlo. Non sopportava più l'idea di sembrare un mostro agli occhi degli altri.
Tolse il telo che aveva usato per coprire l'ampio specchio della sua stanza e fronteggiò il proprio riflesso. - Che cosa sei? - disse con voce tremante.
- Io sono te. - rispse l'immagine con una voce stridula e distante. - Sono il tuo ego smisurato.
Britney tremò non riuscendo a credere che lo stesse facendo sul serio, che tutto quello potesse essere vero. - Cosa vuoi da me? Che ti ho fatto di male?
- Assolutamente niente. - disse il suo ego. - Anzi mi stai dando esattamente ciò che voglio.
La ragazza non ebbe il tempo di capire. Vide solo un lampo di luce abbagliante poi si ritrovò a fissare un'altra se stessa che la guardava da quella che sembrava essere la sua stanza. Attorno a sé aveva solo immagini distorte e confuse.
Quando Britney andò in cucina sua madre fu contenta di vedere che era tornata quella di un tempo. - Come mai la riga a destra? - le chiese notando quel particolare che la figlia di solito non cambiava mai.
La ragazza le rispose con una scrollata di spalle. - Avevo solo voglia di "trasformarmi".
La donna le sorrise non notando sulla finestra, alle spalle di Britney, la sua vera figlia, diventata ormai il riflesso del proprio ego.
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