Buonsalve
a tutti! Questo racconto è nato da numerose riflessioni fatte nel corso del
tempo e da situazioni in cui io stessa a volte mi sono ritrovata per via del
mio credo.
Ci
tengo a precisare che questo racconto non rappresenta un’accusa contro alcune
religione, bensì una condanna al bigottismo e all’estremismo ahimè presenti
oggi in ogni religione.
Di fede Pagana
(racconto n.59)
Si
dice che in questo ventunesimo secolo la gente si stia allontanando dalla fede
e che la scienza stia diventando più forte della religione.
In
questi tempi così caotici credo invece che la gente abbia solo più paura e che si approcci alla fede in maniera aggressiva
e confusa.
È
come se nella mentalità comune ogni singola religione abbia finito con
l’acquisire significati distorti e negativi. Agli occhi del mondo il Paganesimo
è diventato sinonimo di satanismo; l’Islamismo di terrorismo, il Cristianesimo
di ipocrisia e intolleranza.
Che
sciocca, forse avrei dovuto presentarmi, prima: mi chiamo Sheila e sono pagana.
Ho abbracciato la mia fede a trent’anni anni, dopo un percorso che mi ha
portato a fare scelte e cambiamenti importanti.
Ricordo
che non è stato facile aprirmi all’inizio. Avevo paura di parlare del mio credo
perché sapevo bene quanto diffidenti possono essere le persone. La gente ha
paura di ciò che è diverso, di quello che va a minare la sua tranquilla
quotidianità e per questo tende a mettersi sulla difensiva di fronte a ciò che può
rappresentare una minaccia.
Molte
volte mi sono sentita rivolgere occhiatacce e commenti a bocca storta, ma col
tempo ho imparato a fregarmene. Poi, un giorno, una vecchia amica di mia madre
diede letteralmente di matto.
Iniziò
a darmi della strega, a dire che sarei bruciata all’inferno se avessi
continuato a venerare il diavolo. Ma non era il diavolo che pregavo, non era lui
al male che mi rivolgevo durante i miei rituali.
La
mia fede era riposta nella Dea, madre ed essenza della natura stessa. No so da
dove mi venne il coraggio, ma mentre lei continuava a sbraitarmi contro capii
che non avrei mai più dovuto aver paura di persone così.
Quando
ebbe finito il suo sermone mi limitai a incrociare le braccia sul petto. –
Signora se non ricordo male, qualcuno di molto saggio una volta ha detto “ama
il prossimo tuo come te stesso”. Beh, se non lo sa il rispetto è una delle
forme di amore più grandi che esistano quindi abbia rispetto della mia fede
così come io ne ho della sua.
Non
dissi altro. Le diedi le spalle e mi avviai verso la porta.
Quando
arrivai all’uscio però mi voltai e aggiunsi. – E per la cronaca: io non venero
il diavolo!
Me
ne andai sentendo una strana forza dentro di me.
Non
avevo più paura. Non ne avrei avuta mai più.
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