Buonsalve!
Questo
racconto nasce da.. da… non lo so con esattezza. Credo sia uno di quei racconti
che nascono in maniera istintiva, partendo da una frase che porta poi allo
sviluppo dell’intera storia.
Spero
comunque che vi piaccia ^///^
Nato libero
(racconto n.53)
Non
so quanto tempo passerà né cosa mi riserverà la mia strada, ma so che col tempo
io riuscirò a vedere la fine di tutto questo. Sono nato schiavo, servo di un
mondo in cui quelli come me non hanno diritto a una vita libera per il semplice
fatto di essere nati con il sangue sbagliato. Una volta mia madre mi raccontò che
noi, gli Ainion, eravamo la razza natia del nostro pianeta. Vivevamo in pace tra
di noi e il nostro mondo finché un giorno non arrivarono loro, gli umani. Bellicosi,
arrivarono dal cielo per conquistarci e dominarci con la forza.
A
nessuno è permesso raccontare questa storia, ma mia madre aveva sempre saputo
che l’unico modo per non dimenticare chi siamo è ricordare chi eravamo in
origine.
Per
questo forse sono cresciuto con la consapevolezza che c’era qualcosa di
profondamente sbagliato nel mio essere asservito.
Loro
dicevano che era quello il nostro stato naturale, ci avevano soggiogati così
tanto da farci credere che fosse la verità.
Ma
se era davvero così com’era possibile che la nostra razza in origine fosse nata
libera?
Come
potevamo essere noi le bestie, se erano loro che avevano finito col distruggere
il loro stesso pianeta?
Per
molti anni ho visto la mia gente brutalizzata e schiavizzata dagli umani
egoisti.
Ho
sofferto e visto soffrire i miei simili senza potermi opporre, senza poter fare
altro che guardare e subire. Finché non ho incontrato Liam. Lontano parente
della famiglia per cui lavoravo come bracciante, giunse all’improvviso nella villa dei miei
padroni che sembravano non vederlo di buon occhio. Tolleravano a malapena la
sua presenza. Non lo allontanavano per paura che le altre famiglie potessero in
qualche modo scoprire la sua vera natura in grado di rovinarli per sempre. La prima volta che mi chiamò per parlare
assunsi con lui l’atteggiamento servile al quale ero stato costretto per tanto
tempo. Rimasi sbalordito quando si rivolse a me come a un suo pari;
esterrefatto quando mi fece una proposta che non mi sarei mai aspettato. Liam
voleva addestrarmi.
Aveva
visto qualcosa in me, un’indipendenza che andava ben al di là di quella di
qualsiasi mio simile. Per questo voleva fare di me lo strumento per aiutare la
mia gente.
Scoprii
solo più avanti il perché del suo desiderio, la sua vita come figlio di
entrambe le razze.
Fu
grazie al suo aiuto che riuscii a porre fine alla mia schiavitù, a pagare la
mia libertà con il sangue dei miei padroni. Fu lui a rendermi forte e a insegnarmi
come nascondermi nellombra.
Iniziai
così la mia missione e la mia vera vita.
Nascosto
e fuggitivo, ribelle e libero per il mio popolo schiavo e per coloro non ancora
venuti al mondo.
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