Buonsalve amici!
Questo racconto è nato pensando alle favole Disney e alle loro protagoniste sempre buone, dolci e (quasi) perfette. A un certo punto mi sono chiesta: ma perché la protagonista di una storia non può essere sboccata, bastarda, opportunista e perché no un po' narcisista?
vi avverto che il linguaggio della protagonista è un po' colorito quindi se vi danno fastidio le parolacce è meglio che evitate di leggerlo. ^,.,^
Una medium opportunista
(racconto n. 15)
Clarisse era
nata e vissuta a New York. Dal carattere dolce e gentile, aveva…
“Ehi! Ferma!
Razza di voce narrante di quart’ordine non ti azzardare ad andare avanti! Chi
cazzo è che sarebbe dolce e gentile? Ok, ho capito: se vuoi che qualcuno
racconti bene la tua storia devi essere tu a farlo. Allora prima di tutto vi dirò tre cose di me:
la prima è che sono un’opportunista nata. Se posso guadagnare da una situazione
state pure certi che non mi farò scrupoli a farlo.
La seconda è
che sono una medium e non una di quelle pseudo fattucchiere che giocano a far
muovere tavoli e a fingersi possedute. I miei poteri sono reali, concreti e, modestamente,
anche parecchio sviluppati. L’ultima cosa che dovete sapere di me è che sono
nata e cresciuta nel Bronx quindi non sperate di sentirmi esprimere con un
gergo da studente di Oxford del cazzo.
Molti mi
definiscono una sorta di consulente. Quando qualcuno ha un problema legato al
sovrannaturale è a me che si rivolge.
L’ultimo
caso a cui ho lavorato era legato allo spirito di una ragazza. Il mio cliente
era James Lang, un avvocato che, a quanto sembrava dal suo completo Armani,
doveva spassarsela alla grande a Manhattan. Una testa di cazzo, ma visto che
pagava bene potevo anche sorvolare sulla cosa.
A quanto
sembrava quando si era trasferito nel suo super attico, l’agente immobiliare si
era casualmente dimenticato di dirgli che al suo interno era morta una ragazza
in maniera violente. Non solo il suo spirito abitava ancora lì, ma si era anche
invaghito del mio cliente.
La ragazza
in effetti aveva l’abitudine di apparirgli soprattutto di notte, impedendogli
di dormire e mettendogli sottosopra la stanza. Ultimamente era arrivata anche ad aggredirlo con
violenza ogni volta che portava a casa una donna. Per questo James aveva deciso
di rivolgersi a me, dandomi perfino un corposo anticipo e promettendomi che se
lo avessi liberato di lei mi avrebbe pagata tre volte tanto.
Come
rifiutare visto che solo l’anticipo corrispondeva al mio normale onorario?
Quando
entrai per la prima volta in contatto con lo spirito però capii che c’era
qualcosa che non andava. La ragazza non era innamorata. Sembrava solo molto,
molto arrabbiata. Appena si manifestò completamente capii cos’avrei dovuto
fare.
Un paio di
giorni dopo raggiunsi la stanza di albergo in cui il signor testa di cazzo si
era trasferito per farmi fare il mio lavoro.
- Allora l’ha
mandata via? – mi chiese. Era bravo a nascondere il proprio nervosismo, ma
quando scopri certe cose alcuni dettagli ti saltano notevolmente all’occhio.
Come ad esempio il modo in cui si aggiustava il colletto della camicia ogni
volta che mi vedeva.
- Ormai è
tutto finito. Non la disturberà più. – lo rassicurai.
L’uomo
sorrise. – Se è così credo si sia meritata il suo compenso. – disse tirando fuori
il libretto degli assegni. Lo vidi firmare con una certa soddisfazione. Proprio
mentre stava riponendo la penna qualcuno bussò alla porta.
James Lang fu arrestato quella sera stessa per
l’omicidio della sedicenne Sarah Patrick. Avevano passato una notte insieme in
seguito a una festa a casa di amici comuni. Quel coglione neanche si era
premunito di chiederle quanti anni avesse prima di farsela. Ovviamente una
volta capito che era minorenne aveva perso la testa. Sarah però non si era
arresa. Aveva perseguitato il sui assassino fino al momento del nostro
incontro. Fu lei a mostrarmi dove l’uomo aveva nascosto il suo corpo e a
fornirmi tutte le prove necessarie che poi io avevo prontamente consegnato alla
polizia. Prima che gli agenti lo portassero via, gli sventolai il suo assegno
sotto il naso.
- La
prossima volta che ti capita di incontrarne uno, ricordati che i fantasmi hanno
sempre qualcosa da dire, coglione! – lo sfottei. – Comunque grazie per l’assegno.
Farò buon uso dei tuoi soldi.
Fu uno dei lavori più soddisfacenti che avessi
mai avuto.
Lo so, forse
non era stato molto corretto far arrestare il mio cliente ma sapete, ci sono cose
che vanno fatte per una pura e semplice questione di morale. Sarò anche
sboccata, opportunista e un po’ stronza, ma se dovessi diventare un fantasma a
causa di un rimpianto o di un senso di colpa dove cazzo la trovavo un’altra
medium brava come me in grado di salvare il mio bellissimo culo ectoplasmatico?”
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