Buonsalve amici!!!
Ieri qualche individuo (che passerà il resto della sua esistenza sul sommo Water) ha segnalato questo blog come spam e oggi ho corso il serio rischio di non poter scrivere la mia storia. Nonostante il piccolo ostacolo e la conseguente incazzatura però eccomi di nuovo qui con un racconto, questa volta ispirato a una coppia di miei amici davvero particolare: la mitica Queenseptienna e il grande Hush. ^,.,^
La regina a vapore
(racconto n.14)
Tempo fa, in
un regno ormai dimenticato, viveva una bellissima regina amata e rispettata da
tutto il suo popolo. Il suo corpo era di ottone e ingranaggi e i suoi capelli
di fuoco emanavano un leggero vapore che l’avvolgeva costantemente come un
manto. Molte persone andavano a rendere
omaggio alla regina e ogni volta portavano via una piccola parte di lei. Viti, molle,
piccoli ingranaggi, elementi che lei poteva facilmente sostituire e che non avrebbero
cambiato niente della sua essenza.
Un giorno
però qualcuno, avido e bramoso di avere la regina per sé, le rubò il suo
componente più importante. Da allora
ella si isolò, rinchiudendosi nel suo castello, immobile come una bambola la
cui mente vagava nei ricordi del passato.
Per non
perdere ancora qualcosa di importante, la regina alzò potenti difese attorno a
sé, impedendo a chiunque di avvicinarsi.
Anni dopo,
un cavaliere di rame si avvicinò al castello. Il suo desiderio era quello di
vedere la bella regina di cui tutti parlavano, ma che nessuno aveva più visto.
Nessuna
delle difese del palazzo riuscì a ostacolarlo. Non gli insetti meccanici o le
numerose trappole né tantomeno le piante modificate o le armature meccaniche.
Il cavaliere
si fece strada con tutta la determinazione di cui era capace. Non c’era niente
che desiderasse di più del vedere la regina.
Alla fine,
quando stremato e ferito si ritrovò davanti a lei, capì che non avrebbe potuto
fare scelta più giusta. La regina, avvolta dal suo manto di vapore, se ne stava
adagiata su un letto con la schiena leggermente sollevata da morbidi cuscino.
Lo guardava
senza battere ciglio.
- Sei venuto
a rubarmi un’altra parte importante di me? – chiese la sovrana, impassibile. –
Sappi che non c’è più niente di valore che tu possa prendere.
Il cavaliere
si chinò su di lei e le accarezzò i capelli di fiamma. – Non sono qui per
prendere, ma per donare.
Fu così che il
cavaliere aprì un piccolo sportello al centro del suo petto. La regina continuò
a fissarlo mentre si estraeva il cuore di ingranaggi.
- Sono qui
per renderti ciò che ti è stato rubato. – continuò il cavaliere separando il
cuore in due metà identiche. Una la rimise dentro di sé, l’altra la porse alla
regina. – Il mio cuore adesso è tuo così come le tue gioie e le tue sofferenze.
Saremo uniti per sempre in un meccanismo perfetto.
Quando la
metà del cuore del cavaliere trovò il suo posto nel petto della sovrana, ella
si sciolse in un pianto di gioia. Assieme al cuore le erano state rubate tutte
le emozioni assieme alla speranza di poterne provare ancora. Per lungo tempo
aveva vissuto come una bambola, ma adesso, assieme al cavaliere, la felicità
era tornata ad avvolgerla in un manto di vapore.
2 commenti:
Oddio sto piangendo, lo giuro. Ti adoVo ;__________;
Ma no! Ma dai! Non piangere!!!! :*
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