Buonsalve!
Questo è un racconto nato ieri sera, mentre guardavo i Vendicatori. Adoro quel film! credo di essermelo visto almeno cinque volte per ora! XD
Born to be Killer
(racconto n. 22)
Ricordo
ancora la prima volta che ho ucciso un uomo.
Ero una
bambina, vivevo con una zia il cui unico interesse sgorgava dal collo di una
bottiglia. Non credo fosse una persona cattiva. Il fatto è che viveva attaccata al rimpianto di una vita che non
avrebbe mai più potuto avere.
In poco
tempo aveva perso marito e lavoro e si era ritrovata a carico una nipote che
non aveva mai voluto.
Quando la
situazione economica divenne disperata, la cara zia decise che era arrivato il
momento anche per me di guadagnare qualcosa per la “famiglia”.
Ero in
camera mia quando quell'uomo arrivò. Unto e maleodorante, mi si
avvicinò con un sorriso marcio.
Dentro di
me non provavo niente, né paura né agitazione. Ero fredda e distaccata. Non sapevo perché, ma nel momento in cui avevo avvertito il pericolo ogni
emozione dentro di me si spense. Quando allungò
una mano per toccarmi, la mia era già stretta sulla lampada
poggiata accanto al letto.
Non ero
molto forte, ma il mio istinto mi guidava bene. Sapevo dove e come colpire per
impedirgli di farmi del male.
Entrata
in stanza, mia zia vide solo il cadavere dell'uomo e me, riversa nel suo
sangue. Vederla dare di matto mi strappò un sorriso.
Peccato
che non potessi godermi la scena come si deve. Appena si mise a urlare scappai
dalla finestra.
Mi ci
volle un po' per capire davvero la situazione in cui mi ero cacciata. Avevo
dieci anni, eroda sola, per la strada e avevo ucciso un uomo.
Stranamente
però continuai a non avere paura.
In qualche modo sapevo che ce l'avrei fatta.
Vissi tre
anni in strada, sopravvivendo solo con le mie forze, nascondendomi per non
essere trovata dalla polizia che di certo mi stava cercando.
Avevo
tredici anni quando loro mi trovarono.
Non la
polizia, ma qualcuno al di sopra di essa. Mi addestrarono, insegnandomi a
gestire il mio talento, a incanalare quel piacevole gelo che mi aveva avvolta
durante quel primo omicidio e a trasformarlo nella mia forza.
Da allora
uccidere divenne il mio mestiere.
Oggi per
il mio paese, domani per colui che mi darà la possibilità di continuare a farlo.
In fondo
quando trovi quello per cui sei nata non importa come o per chi lo fai.
E quando lo fai dannatamente bene perché fermarsi?
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