skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ► 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ▼ 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ▼ novembre (30)
      • La truffa
      • Nascita di un ritratto
      • Un viaggio movimentato
      • Il coraggio di amare
      • Cristallo di neve
      • Vivere per passione
      • L'uomo verde
      • Non sono Dio
      • Un'altra giustizia
      • Meditazioni sulla vita della Morte
      • Nick the Sweeper
      • I racconti di mamma orco
      • Storia di un romanzo fantasy
      • Un personaggio insistente
      • Sopravvivere a un film horror
      • Come un bambino
      • Il desiderio del forno
      • Cucciolo di drago
      • Vento
      • Storia di uno zombie appena morto
      • L'ultimo ballo
      • Consapevolezza
      • Il fiore che voleva viaggiare
      • Cacciatrice di incubi
      • Il lupo e la balena
      • Questione di sfiga
      • Sympathy for the Devil
      • La preda della sirena
      • Dolore e cambiamento
      • Samhain
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Un personaggio insistente

sabato 17 novembre 2012

Buonsalve! Questo racconto è dedicato a tutti i personaggi letterali che restano impressi nella mente e nel cuore di chi li scrive e, si spera, di chi li legge. ^,.,^

Un personaggio insistente
(racconto n.78)

Lo vidi per la prima volta mentre stavo rientrando a casa dal lavoro. Se ne stava ai piedi di un grosso albero e mi osservava sorridendo. Aveva sul volto quello sguardo di chi nascondeva un grande segreto dentro di sé, una storia che valeva la pena la di essere raccontata.
Sfacciato, mi rivolse un cenno di saluto col capo. Io mi fermai e rimasi a fissarlo come una stupida mentre i passanti mi lanciavano occhiate a metà tra il divertito e il perplesso. Ripresi a camminare cercando di non pensare a lui, a quel suo sorriso sicuro e perfetto che non riuscivo a togliermi dalla mente.
Mi strinsi nel cappotto, provando una stranissima sensazione, un brivido che mi attraversava il corpo assieme a una forte euforia.
Alzai la testa e lo vidi di nuovo, dalla parte opposta della strada. Continuava a guardarmi con un’insistenza quasi fastidiosa.
Quando arrivai a casa mi era già entrato nell’anima. Pensai a lui per tutta la notte, domandandomi chi fosse, quale potesse essere la sua vita e la sua storia. Il giorno dopo, quando uscii e mi misi le cuffiette dell’IPod, lui era di nuovo lì.
Se ne stava immobile, con le braccia incrociate sul petto e quel suo sorriso sornione e ammiccante.
Non capivo come fosse possibile, ma avevo l’impressione di poter scorgere maggiori dettagli della sua persona.  
Il suo modo di vestire, di muoversi mentre mi seguiva, il movimento dei suoi capelli al vento… ero in grado vedere ogni dettaglio e ogni minimo movimento del suo corpo.
Mi avviai al lavoro cercando di non badare a lui, ma la mia finta indifferenza non lo infastidì.
Continuò a seguirmi per tutto il giorno, distraendomi con la sua presenza mentre sbrigavo delle pratiche o rispondevo a noiose mail di lavoro.
Arrivai alla sera che ero stanca ed esasperata. Dovevo fare assolutamente qualcosa.
Fu così che, dopo un pasto veloce, mi sdraiai sul letto poggiandomi il computer sulle ginocchia. Iniziai a scrivere, dapprima con incertezza poi sempre più sicura di me.
Al mio fianco lui mi raccontava la sua storia, sussurrandomi avventure che mi fecero vibrare. Quando fui troppo stanca per continuare a scrivere gli sorrisi e, spento il computer, mi addormentai mentre lui svaniva pian piano per tornare a vivere nei miei sogni.


Pubblicato da Unknown alle 11:06  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License