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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il coraggio di amare

martedì 27 novembre 2012

Buonsalve! 
Questo racconto è per una mia carissima amica con l'augurio che possa trovare una persona capace di darle la felicità che merita. ^,.,^

Il coraggio di amare
(racconto n.88)

Se c’era qualcosa che Tiziana non riusciva in alcun modo a capire erano gli uomini. Insomma dicono sempre che sono le donne a essere complicate, ma a volte anche loro sanno essere un vero e proprio mistero. Mich era sicuramente un esempio lampante dell’idiozia maschile.
Si vedevano tutti i giorni nel grande magazzino in cui entrambi lavoravano eppure continuava a lanciargli messaggi contraddittori che lei non riusciva a interpretare. Le uniche cose che sapeva con certezza erano che a lei Mich interessava parecchio e che lui infondo non era poi così indifferente. I suoi continui attacchi di gelosia, le sue frecciatine e gli ammiccamenti dovevano pur voler dire qualcosa. Peccato che poi facesse finta di niente ogni volta che lei cercava di fargli capire il suo interesse.
 Certo sarebbe stato più facile chiedergli se fosse in qualche modo interessato, ma la sua insicurezza a volte le giocava davvero dei brutti scherzi.
Avrebbe potuto rispondere a tono a un fornitore in qualsiasi momento e di solito tendeva sempre ad avere la meglio nelle discussioni, ma quando si trattava di faccende sentimentali… beh tutta la sua sfrontatezza finiva puntualmente nel cesso. Non che si facesse mettere i piedi in testa da Mich, anzi. Quando si trattava di lavoro non si faceva certo problemi a rispondergli e, perché no, a lanciargli qualche frecciatina maliziosa. Con la speranza che magari un giorno lui si svegliasse.
Le giornate comunque passavano sempre in maniera piuttosto divertente. Tra loro si era creata  una bella complicità cosa di cui non poteva certo lamentarsi.
Un giorno però accadde qualcosa che le fece capire che forse le sue non erano solo fantasie. Si trovava in magazzino a controllare della merce appena arrivata quando un’idiota perse il controllo di un muletto le vemme addosso a velocità elevata.
Lei, impegnata com’era, non si accorse di niente finché non sentì qualcuno afferrarla e spingerla via.
In un attimo si ritrovò schiacciata contro degli scaffali con dei pacchi che cadevano da ogni parte e Mich che cercava di proteggerla.
Quando la confusione cessò e dopo aver lanciato uno sguardo spaventato al muletto poco distante, alzò gli occhi e vide il volto di lui a pochi centimetri dal suo. Si senti avvampare nel sentire il suo respiro così vicino e il suo corpo premuto contro il proprio, ma alla fine riuscì a sorridergli ringraziandolo.
Lui sorrise a sua volta, un sorriso che valeva più di qualsiasi parola. Forse non aveva sperato in vano, forse poteva esserci davvero qualcosa di speciale tra loro.
E anche se anche si stava solo illudendo, avrebbe comunque provato a fare un passo avanti perché nel momento in cui i loro sguardi si erano incrociati aveva capito che avrebbe potuto accettare un rifiuto, ma non il rimpianto di non aver mai provato ad amare.




Pubblicato da Unknown alle 10:28  

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