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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Sympathy for the Devil

domenica 4 novembre 2012

Buonsalve! 
Questo racconto mi è venuto in mente dopo aver trovato una citazione della canzone “Sympathy for the Devil” nella graphic novel  “V per vendetta”. La canzone mi è entrata di nuovo in testa e ho finito per usarla come ispirazione per un racconto. ^,.,^
Buona lettura.

Sympathy fo the Devil
(racconto n.65)

- Per favore mi permetta di presentarmi, milady. – dissi avvicinandomi alla donna che sedeva triste al bancone del bar. – Mi chiamo Adam. Adam Cross.
Sorrido per quel nome beffardo. Molti non lo capiranno, ma Lui saprà di certo apprezzare la mia ironia.
Lei mi guardò, arrossendo lievemente. So già ha visto: la sua fantasia, il bellissimo ragazzo dai lunghi capelli neri che da sempre popola i suoi sogni. Le sembra quasi impossibile che uno come me possa essersi avvicinato a lei, sfigata e timida segretaria d’ufficio.
- Eve Swan, piacere. – rispose porgendomi la mano tremante.
Eve… esattamente come la prima volta. Per questo l’avevo scelta. Per il nome e per quella fragile insicurezza che aveva caratterizzato tutta la sua esistenza.
- Posso offrirle da bere, signorina Swan? – le chiesi mentre con lo sguardo potevo già arrivare a toccare la sua anima.
- Con piacere e… mi chiami Eve. – sorrise.
Fu facile. Forse anche troppo. Di questi tempi ormai non c’è più nemmeno il piacere della conquista sofferta. Un tempo gli umani erano così pudichi, così fermi nelle loro convinzioni.
Quella ragazza invece cedette subito.
La portai in uno dei tanti appartamenti che possedevo in giro per il mondo. Un attico sfarzoso che la lasciò letteralmente senza fiato. La spogliai dolcemente, come il più tenero fra gli amanti e le regalai la notte più bella che avesse mai vissuto.
- Sei pronta per la tua nuova vita, Eve? – le chiesi la mattina dopo.
Lei mi sorrise, sfacciata e sensuale come non lo era mai stata. – Prontissima.
Era diventata una predatrice. La mia predatrice.
Quando se ne fu andata, vagai per l’appartamento, crogiolandomi della mia conquista.  Accesi la radio e la musica di “Sympathy for the Devil” inondò la stanza.
- Ma tu guarda…  Stanno dando la mia canzone. - dissi ad alta voce per poi alzare gli occhi verso il cielo. – Quest’anima mela sono conquistata, Dio. A te la prossima mossa.


Pubblicato da Unknown alle 10:41  

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