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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

L'incubo

mercoledì 21 agosto 2013

Buonsalve! Questo racconto è ispirato a un incubo che ho avuto la notte scorsa. Praticamente tutto quello che racconta la ragazza è ciò che ricordo di aver sognato... e pensare che sono appena tornata dalle vacanze -,.,-

L'incubo
(racconto n.355)



“Cosa ricordo di quella notte? Solo l’incubo che mi ha costretta a urlare e urlare, l'orrore che ancora oggi mi ossessiona con le sue terribili visioni. Non ricordo molto, solo di essermi ritrovata all’improvviso davanti allo specchio, grondante di sangue. Non so nemmeno dire se fosse il mio o quello di qualcun altro. Era tutto così confuso e sbiadito…
Il mio corpo tremava, scosso da fremiti incontrollati. Era come se non riuscissi a identificare la persona che vedevo riflessa nello specchio.
Gli occhi sgranati, la pelle bianca messa ancora più in risalto dal rosso del sangue… non avevo idea di cosa mi stesse succedendo, di come quel volto potesse essere così orribilmente diverso dall’immagine che avevo di me stessa. La mia mente era vuota, paralizzata. Avevo l’impressione che qualcuno mi avesse trapassato il cranio con decine di aghi roventi. Poi arrivò lui.
Si portò dietro di me, mettendomi le mani sulle spalle e scrutandomi con volto imperscrutabile. Mi ha sussurrato qualcosa, cercando di scuotermi da quella specie di torpore in cui ero piombata.
Guardai il suo riflesso nello specchio, ma quello che vidi nei suoi occhi cerchiati di nero non mi piacque affatto: in qualche modo mi resi conto che stavo perdendo me stessa, che non sarei più potuta tornare quella di prima. Fu allora che capii di dovermi svegliare.”
Nella saletta, l'unico rumore udibile era quello del registratore che girava a vuoto. La voce di Angie aveva smesso di risuonare nella stanza semibuia. Il dottor Straus aveva passato ore a riascoltare la sua paziente, cercando di captare qualche indizio su ciò che era accaduto quella notte, su come quella ragazza così apparentemente fragile e ingenua avesse potuto massacrare all'improvviso tutta la sua famiglia. C'era davvero un uomo con lei o quell'individuo era solo frutto della sua follia?
La polizia non aveva rivelato tracce della presenza di un'altra persona in casa eppure...
Lo psichiatra scosse la testa, spense il registratore e uscì dal suo studio. L'unica cosa che poteva fare era tornare a immergersi nella mente dell'assassina.



Pubblicato da Unknown alle 10:35  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

caspita! Bel racconto... se dovessi interpretare il sogno, esso rappresenta sicuramente la paura più profonda del sognatore, venuta a galla dopo che le attività di censura della mente hanno allentato le briglie. Il sangue rappresenta le paure, l'impossibilità di riconoscersi allo specchio indica una perdita d'identità, dovuta a fattori di stress notevoli. La figura nera rappresenta l'ombra, la parte più intima e oscura di tutti noi, il fatto che parlasse ma non fosse compresa, sta a significare che ha necessità di venire a galla, per aiutare la coscienza a superare il momento di forte stress emotivo e di dolore personale... per il resto, mi è piaciuto molto. Direi al dottor Straus di seguire la pasta dell'influenza paranormale, sono certo troverà qualcosa di strano tra gli effetti personali dell'assassina...

21 agosto 2013 alle ore 13:51  

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