Buonsalve!
Un racconto dedicato al tempo lunatico di questi giorni forse un po’ troppo distratto
e capriccioso. Buona lettura!
Alia era una
dama delle nuvole, colei che aveva il compito di comandare e controllare il
clima della zona assegnatale dagli Dei. Devota e ligia al suo lavoro, aveva
sempre svolto bene il suo compito e regolato il clima con precisione e cura.
Nel suo territorio, infatti, ai piovosi autunni seguivano rigidi inverni sempre mitigati da tiepide primavere che
sfociavano in calde estati mai troppo aride o afose. A livello climatico la sua
zona era un vero paradiso cosa che aiutava notevolmente l’esistenza di chi la
abitava.
Un giorno però
il suo sguardo cadde per caso su una ragazza che raccoglieva dei fiori in un
prato. Aveva uno sguardo sereno e luminoso che la colpì fin da subito. Iniziò a
osservare dall’alto la sua vita, a guardarla mentre si occupava di fratellini
più piccoli e aiutava come poteva i vicini più poveri. Col tempo Alia ne rimase
in qualche modo affascinata. La sua vita complicata e spesso difficile l’aveva
colpita perché in fondo per una dama delle nuvole come lei le cose erano
semplici. Le bastava solo porre attenzione ai movimenti delle nuvole e delle
correnti d’aria per far sì che tutto procedesse per il meglio.
E fu quello
il suo errore: non prestò la dovuta attenzione. Troppo impegnata a osservare la
ragazza, aveva pian piano perso il controllo del clima che divenne sempre più
imprevedibile e ostile finché non accadde l’inevitabile: un violento uragano si
abbatté su tutta l’area da lei controllata provando danni ingenti a città e
coltivazioni. Fece una fatica immane a riprendere il controllo del clima che
rimase ancora instabile per diversi giorni. Quando tutto fu passato, Alia si
riaffacciò dalle sue nuvole e guardò addolorata il risultato della sua distrazione.
Case devastate, strade allagate, centinaia di feriti e… Quando vide il corpo
straziato della ragazza non poté fare a meno di piangere. Era colpa sua se era
morta. Mentre si svolgevano i funerali, in quella che ormai era tornata a
essere una dolce primavera, Alia lasciò che il vento soffiasse sulla sua bara
una pioggia di petali di fiori rendendo l’ultimo omaggio a quella splendida
ragazza il cui ricordo non le avrebbe mai più permesso di dimenticare
l’importanza del suo compito.
1 commenti:
Bellissima immagine di una divinità pagana umana e fallibile, che non pecca d'arroganza e sa pure chiedere scusa quando sbaglia. Una divinità alla mano, figlia di quello spirito dionisiaco di "amore del destino" che l'essere umano ha perso a favore delle religioni secolarizzate... molto bello davvero! Speriamo che Alia si ricordi anche di noi...
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