Buonsalve! Vi
avverto fin da subito che questo racconto ha un linguaggio un po’ colorito
quindi se siete troppo sensibili… beh forse è il caso di chiudere la pagina ;)
Non vi piace la cosa?
Beh, allora potete anche non leggere questo blog
(racconto n.247)
Ok, basta
con le cazzate. Se volete sapere di me e farvi allegramente i cazzi miei dovete
partire da un presupposto: io non sono un fottuto eroe da cinema. Probabilmente sono il più grande pezzo di
merda che abbiate mai incontrato. Non vi piace la cosa? Beh, allora potete
anche non leggere questo blog e andarvene allegramente affanculo.
Se siete
ancora qui allora forse vi interessa sapere chi sono. Mi chiamo Jack e per
professione picchio la gente. No, non sono un pugile né uno di quei wrestler rammolliti
che sanno solo fare a botte per gioco. Io mi occupo di sistemare tutte quelle
persone con cui il mio datore di lavoro ha delle faccende in sospeso. Ho
iniziato questa mia attività quando avevo trent’anni. Non sono mai stato un
tipo tranquillo e il mio fisico massiccio e imponente di certo non mi era di
aiuto a calmare la mia aggressività. Una sera me ne stavo per i cazzi miei,
vagando in cerca di qualche ragazzina dal pompino facile, quando un uomo mi si
avvinghiò di colpo alla maglietta. – Ti prego aiutami! Degli uomini mi stanno
seguendo… vogliono ammazzarmi!
Lo guardai
come se un piccione mi avesse appena cagato sulle scarpe. – Credi davvero che
possa importarmi qualcosa?
Lo
allontanai, ma quello tornò ad appiccicarsi come una cazzo di cozza sul culo di
uno scoglio. – Aiutami ti prego!
In quel
momento due scimmioni raggiunsero il vicolo in cui mi trovavano. In quel
momento il disperato si aggrappò a me così forte da strapparmi la maglietta. Non
ci vidi più dalla rabbia. – Avresti fatto meglio a levarti dalle palle razza di
coglione!
Lo colpii
così forte da farlo finire e a terra e iniziai a prenderlo a calci finché non
lo vidi sputare sangue. Quando cercò di rialzarsi lo afferrai per i capelli e
iniziai a raschiargli la faccia sull’asfalto lasciando una lunga chiazza di
sangue. Quando ebbi finito, il vigliacco era a terra, sfregiato e agonizzante.
- Mi piace il tuo modo di fare. - disse uno dei due scimmioni per poi
avvicinarsi porgendomi la mano. – Che ne diresti se ti presentassimo al nostro
capo.
In tutta
risposta io presentai il mio pugno al suo naso. – Direi che mi dovete una
maglietta nuova… e che ne possiamo parlare.
Da quel
giorno rimettere in riga le persone divenne il mio lavoro. Scommetto che molti
di voi si stanno chiedendo che tipo di infanzia io abbi avuto, cosa mi ha
sconvolto e turbato a tal punto da farmi diventare così violento e aggressivo.
La risposta è: niente. La vita per me è stata come per tutti gli altri ovvero
pieno di lunghi periodi di merda e di brevi momenti di felicità. A volte scopri di essere abbastanza
consapevole da diventare abbastanza stronzo per sopravvivere altre riesci a
mantenere la tua ingenua fiducia e, per carità, sopravvivi anche così, ma di
certo di calci in culo ne prendi molti di più.
E io dei calci
in culo mi ero proprio rotto i coglioni.
0 commenti:
Posta un commento