Buonsalve!
Con questo racconto sono voluta tornare un po’ ai racconti dai toni cupi e un
po’ macabri… insomma al mio solito stile che spero vi piaccia. ^,.,^
Nei secoli dei secoli
(racconto n.261)
“Sta arrivando.”
“Ne sei sicura?”
“ Sì… e ne porterà un altro. Un altro di
noi. Un altro cadavere.”
“Dobbiamo impedirlo. Dobbiamo impedirgli di
portarne altri. Perché nessuno di loro troverà mai pace nell’agonia di questo
limbo di morte violenta.”
“Sta tranquillo non permetterò che accada di
nuovo ciò che successe a me. Questa sarà l’ultima vittima di quel mostro.”
Un cigolio
riportò il silenzio nel vecchio cimitero. Il cancello di ferrò si aprì
lentamente e un’ombra ammantata di nero scivolò all’interno portando con sé quello che
sembrava essere un sacco grosso e pesante. La figura si guardò attorno poi
raggiunse un punto isolato e, con una pala presa chissà dove, iniziò a scavare.
Impegnata
com’era nel suo lavoro, l’ombra non si accorse degli strani sussulti della
terra che pian piano iniziò ad aprirsi, rigurgitando i cadaveri che si
agitavano inquieti sotto di essa.
Finì di
scavare la sua fossa senza accorgersi di nulla. Si tolse il cappuccio rivelando
il volto di un uomo dall’aria distinta che doveva aver da poco superato i
quarant’anni. L’uomo si chinò sul sacco e lo aprì ammirando i resti di una
ragazza, una delle tante studentesse che avevano alleviato le sue pene, con cui
aveva trovato la pace e il piacere nella carne e nel sangue.
L’avrebbe
fatta franca anche quella volta, ne era certo. Avrebbe continuato a uccidere e
a uccidere fino al giorno in cui si sarebbe sentito soddisfatto. Un giorno che
probabilmente non sarebbe mai arrivato.
Era così
assorto nella sua estasi che si accorse degli orrori alle sue spalle solo
quando uno di essi lo afferrò per un braccio. Quando si voltò e scorse nel buio
il volto putrefatto della sua ultima vittima urlò con quanto fiato aveva in
gola.
Il suo urlo
però si spense quando il cadavere gli strappò la lingua dalla bocca,
inondandola di sangue.
In un attimo
i morti del cimitero si avventarono su di lui, strappando e mordendo, lacerando
la carne e spezzando le ossa fino a ridurre il suo corpo a un ammasso di carne
sanguinolenta. Lui però non morì. La sua anima rimase intrappolata così come
era stato per quella delle sue vittime.
“ Il tuo tormento sarà eterno. La tua
sofferenza indicibile. Ogni notte strazieremo il tuo corpo più e più volte
finché non avrai riparato al dolore causato a me, alle altre tue vittime e a
tutti i nostri cari. E il tuo tormento durerà
fino al giorno in cui tutti noi risorgeremo a nuova vita.
Ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.”
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