Buonsalve! L’idea
di questo racconto è nata… non so dirlo di preciso. Forse dal semplice pensiero
che ci saranno sempre persone pronte a mandarti al rogo e che dobbiamo sempre
essere pronti ad affrontarli.
(racconto n.246)
Darla aveva
sempre saputo cosa il futuro le avrebbe riservato e adesso che era arrivato il
momento di affrontarlo quasi non ne ebbe paura. Certo aveva sperato fino
all’ultimo che le cose sarebbero andate diversamente, ma una parte di lei era
sempre stata preparata a ciò che l’aspettava.
Aveva
scoperto della propria natura quando aveva solo quattordici anni, grazie a un
incontro che molti avrebbero definito casuale, ma che lei era certa fosse
segnato dal destino.
Stava
passeggiando tranquillamente per le vie di Manhattan quando qualcuno la urtò
bruscamente facendola finire a terra. Darla imprecò e guardò la ragazza corre
via senza guardarsi indietro. Appena si rialzò, due uomini le sfrecciarono
accanto rischiando di farla nuovamente finire a terra. Per un attimo rimase a
fissare la giovane e i suoi inseguitori con aria perplessa poi si accorse di un
oggetto finito a terra a poca distanza da lei. Era un ciondolo a forma di
stella a cinque punte su cui era avvolta dell’edera.
Lo raccolse
e dopo averlo osservato per un po’ se lo mise al collo.
Lo indossò
tutto il giorno, finché all’improvviso non sentì qualcosa, come una voce dentro
di sé che non smetteva di parlare e che la guidava verso un punto preciso della
città. La voce la spinse fino a Central Park dove trovò la ragazza che l’aveva
travolta quella mattina. – Ti aspettavo. – le disse con un sorriso.
Fu lei,
Kate, a far emergere la magia dentro di lei, a introdurla in un mondo più vero
e profondo, una realtà più vera di quella che avrebbe mai potuto sperare di conoscere.
Per anni
visse felice, in una consapevolezza che andava ben al di là di ciò che chiunque
avrebbe mai potuto immaginare. Le streghe però vengono bruciate anche ai giorni
nostri.
Questo Darla
lo sapeva e sapeva che quel momento era inevitabile.
Ad arrivare
per primo fu l’odore di fumo, intenso e soffocante. Sotto ai suoi piedi nudi,
le fiamme avvamparono all’improvviso. Il
dolore fu intenso, straziante, molto più di quanto Darla avrebbe potuto
immaginare. Urlò e urlò mentre i suoi aguzzini ridevano soddisfatti. Nonostante
tutto, lei trovò la forza di guardarli uno a uno negli occhi. Perché non scordassero
il suo sguardo carico di sofferenza. Perché non dimenticassero mai che lei
aveva vissuto davvero.
1 commenti:
Bellissimo.. e maledettamente vero, lo sento tremendamente mio, questo racconto! Bravissimaaaaaa <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
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