Buonsalve! Una storia scritta pensando a tutte quelle ragazze
che a ognuno di noi capita di vedere la sera tornando in macchina da una cena o
da una serata di baldoria. Che storie si nascondono dietro queste “invisibili”? Buona lettura!
Un pezzo di carne
(racconto n.254)
Aisha non esisteva. Lei non era una donna, non era una
persona. Era solo carne, un pezzo di carne per soddisfare le esigenze di uomini
affamati di piacere.
Se erano disposti a pagare, e a pagare bene, lei avrebbe fatto
qualsiasi cosa per loro.
Col tempo si era creata una fama, era diventata la più celebre e
ricercata della sua zona e questo perché lei era consapevole di ciò che era e
faceva di tutto per esserlo al meglio. Aveva rinunciato alla sua dignità anni
prima quando, ancora ragazzina, aveva lasciato il suo paese nella speranza di
un futuro migliore che però per lei sembrò non arrivare mai. All'inizio fu dura
accettare quella vita, ma poi aveva capito che essere un pezzo di carne per lei
poteva essere utile. Aveva guadagnato molto col tempo e si era messa da parte
abbastanza soldi da potersi permettere una bella casa e una bella macchina.
Non le importava, per quelle poche ore, di essere solo un
pezzo di carne se poteva lasciarsi il passato alle spalle. Per troppi anni
aveva patito la miseria e la fame, soffrendo come una bestia e venendo trattata
come tale.
Non avrebbe mai più
vissuto a quel modo, per nessuna ragione al mondo. Nonostante la sua finta
sottomissione però,
nonostante in quei momenti agli occhi dei suoi clienti fosse solo carne, Aisha
sapeva come difendersi.
Lo aveva imparato durante il suo primo anno di
"lavoro" quando un uomo si era spinto troppo oltre, iniziando a
picchiarla e tirando fuori dalla borsa orribili strumenti di metallo.
Quando lui aveva
cercato di ferirla, nel momento in cui si era sentita davvero minacciata, Aisha
aveva afferrato uno dei suoi strumenti e gli aveva tagliato la gola.
Nessuno era riuscito a risalire a lei. Infondo era solo un
pezzo di carne.
Da allora decise di tenere lo strumento del suo primo omicidio
nella borsa. Per fermare chiunque avesse voglia di spingersi troppo oltre. Per
potersi difendere, dimenticando
per pochi momenti di essere un oggetto di piacere e tornando a
prendere il pieno controllo.
2 commenti:
Bellissimo, duro e cattivo come piacciono a me... e tremendamente vero! BRAVAAAAAAAAAAA <3 <3 <3
Anche un pezzo di carne sa farsi valere, soprattutto se lotta per la propria vita... bellissima storia davvero, che ribalta le ipocrite convenzioni moralistiche... BRAVA!!!!!
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