Buonsalve!
Un racconto nato dalla mia personale convinzione che non esiste la malvagità
assoluta così come non esiste il bene “puro”. Tutti abbiamo ombre e momenti di cedimento. Fa parte della
nostra natura umana.
Ci sono
giorni in cui tutto sembra nero, malvagio, così oscuro che ogni luce sembra
quasi svanire. Non sempre è facile riuscire a emergere dalle tenebre, trovare
il coraggio di guardare al di là di esse, ma a volte basta qualcuno, un solo
piccolo aiuto, per riuscire a farcela.
Marika era
imprigionata nelle tenebre. Non nelle proprie, ma in quelle che scorgeva in
ogni momento nelle altre persone. Ogni volta che guardava qualcuno vedeva la
sua anima e ognuna aveva una macchia d’ombra, una macchia che cresceva a
seconda della malvagità dell’individuo.
Il suo dono
era solo una fonte di sofferenza per lei. In ogni momento, quelle macchie le
ricordavano quanto malvagie fossero le persone e quanto non potesse in alcun
modo fidarsi di loro.
Un giorno
però, mentre camminava per strada a testa bassa, vide con la coda dell’occhio
una ragazza che la fissava con un sorriso radioso. Sbalordita, Marika alzò lo
sguardo verso di lei. Non riusciva a vedere niente. Era come se la sua anima
fosse schermata.
Si avvicinò
a lei con un’espressione da ebete che non riuscì in alcun modo a nascondere.
- Ciao. – la
salutò la ragazza con aria spensierata. – Mi chiamo Carrie e a quanto pare sono
come te.
- Cosa…? Che
vuoi dire? – domandò Marika quasi soffocata dall’emozione.
Carrie si
avvicinò ancora di più mantenendo sul viso quel suo sorriso entusiasta. –
Anch’io posso vedere la luce nelle persone.
Marika
barcollò come se fosse stata appena schiaffeggiata. – Io… no. Non posso. Io non
riesco a vederla.
La ragazza
sembrò perplessa. – Sì che puoi. Ne sono assolutamente certa.
- No. Io
posso vedere solo l’oscurità, non la luce. – confermò Marika scuotendo il capo.
La risata dell’altra le fece quasi male. Ebbe quasi l’impressione che si stesse
prendendo gioco di lei. – Non c’è niente da ridere.
Carrie si
schiarì la voce e cercò di mantenersi seria. – Guarda quell’uomo. – disse
indicando un passante. – Che cosa vedi?
Marika osservò
la sua anima e ciò che vide fu solo una macchia scura al centro di essa. –
Tenebre. Tenebre al centro della sua anima.
La ragazza
allora aggrottò la fronte. – Com’è possibile che tu riesca a vedere solo
quello? Prova a guardare meglio. Guarda al di là di esse.
All’inizio
Marika non capì cosa volesse dire. Per lei c’era solo la voragine nera che aveva davanti agli occhi. Poi però si rese conto di ciò che la ragazza stava
cercando di dirle. L’ombra infatti non
avvolgeva interamente l’anima di quella persona, ma formava solo una parte di
essa. C’era della luce al di là di essa. Nell’anima di quell’individuo c’era
anche luce.
Si guardò
attorno e si rese conto che nessuna delle anime che vedeva era completamente
nera. Fu come se le avessero tolto un grande peso dalle spalle. Guardò Carrie e
si rese conto che in lei poteva trovare una guida e un aiuto per capire il suo
dono. – Ti prego aiutami – le disse. – aiutami a vedere sempre più la luce…
1 commenti:
bellissima... davvero, mi hai quasi commosso... è una storia che sento tremendamente mia... brava!
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