Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché spero davvero tanto
che le persone possano sempre venire in qualche modo ripagate della
professionalità e la gentilezza verso il prossimo. È vero, di solito chi è
gentile riceve solo calci in culo ma… credo che sperarci non faccia mai male.
p.s. il pittore del racconto non ha niente a che fare con Stan Lee. Quando ho scelto il nome giuro che non ho pensato minimamente a lui anzi ci ho fatto caso solo dopo XD
Nessuno conosceva l'età o l'identità del vecchio Stan, ma nella
casa di riposo tutti lo vedevano come una sorta di piaga da evitare a tutti i
costi. Era stato portato un giorno dalla nipote che, dall'aria esasperata che
aveva, sembrava non vedere l'ora di liberarsi di lui. Gli infermieri capirono
il perché dopo poche ore. L'uomo infatti era irascibile e arrogante e
pretendeva che tutti gli obbedissero che se fosse il sovrano di tutto e di
tutti. Solo Mina sembrava riuscire a sopportarlo. Dolce e gentile di natura,
l'infermiera lo accudiva con la pazienza di una santa, rispondendogli per le
rime e rimettendolo al suo posto quando esagerava, ma allo stesso tempo
occupandosi di lui con cura e affetto. Un giorno, forse per mera curiosità, lui
le chiese quale fosse il più suo più grande desiderio. Con sua grande sorpresa
la ragazza rispose. - Vorrei che la clinica riuscisse a trovare i fondi
necessari per aprire la nuova ala progettata ormai da mesi. Così almeno avremo
la possibilità di ospitare molti più anziani e a un costo decisamente
inferiore.
Stan borbottò qualcosa poi prese un pezzo di carta e una matita
e iniziò a disegnare. La ragazza rimase a bocca aperta quando lui le porse il
bellissimo disegno di una ragazza angelo, identica a lei, che accudiva quello
che sembrava essere un satiro dal ghigno malefico. - Tienilo. - le raccomandò
il vecchio dopo aver firmato il disegno. - Magari ti porterà fortuna vista la
tua tendenza a esprimere desideri assurdi. Ora va a chiamare il mio avvocato.
Ho bisogno di fare due chiacchiere con quella sanguisuga.
Mina quasi si commosse davanti a quel gesto gentile. Non
sapeva infatti che sarebbe stato uno degli ultimi che l'uomo le avrebbe
rivolto.
Pochi giorni dopo infatti il vecchio Stan morì. Addolorata, Mina si
occupò
di lui e dell'organizzazione del suo funerale sebbene non rientrasse nelle sue
competenze. Si era affezionata al vecchio e i suoi parenti sembravano
fregarsene di lui.
Non si aspettava però
la fiumana di gente che prese parte al rito funebre. Centinaia tra celebrità, giornalisti e fan reso
omaggio a quello che solo in quel momento Mina scoprì essere uno dei più famosi e apprezzati
pittori del nostro tempo.
Per un attimo la giovane ripensò al disegno che lui le aveva fatto e
tremò
all'idea del valore che quel misero pezzo di carta dovesse avere.
Ma la sorpresa maggiore arrivò quando, tornata alla clinica, scoprì che l'avvocato del
vecchio aveva consegnato alla clinica una donazione di cinquanta milioni di
euro. Una donazione che era stata fatta a nome della ragazza.
La ragazza non poté
che piangere dalla gioia e dall’emozione.
Da quel giorno conservò
il disegno del vecchio come uno dei suoi tesori più preziosi, non per il
suo valore a livello economico, ma per il ricordo e la gratitudine verso un
uomo buono e un caro amico che le aveva concesso di veder realizzato il suo più grande desiderio.
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