Buonsalve! Oggi avevo voglia di scrivere sui mutaforma, di
gettarmi un po’
nel sovrannaturale. Spero vi piaccia ^,.,^
Essere un mostro agli occhi del mondo e un mostro agli occhi
dei tuoi simili. Come accettare il fatto di non appartenere a nessuna della
realtà
cheti circonda? Non è
facile, a volte ti portano a desiderare di sparire, di non essere mai venuta al
mondo. Io ne sono consapevole... Sono diversa, una mutaforma anomala. Ho
un difetto genetico che a volte mi porta a mantenere tratti animali anche dopo
essere tornata umana. Questo mi aveva sempre impedito di nascondermi tra gli
umani e allo stesso tempo faceva di me un'emarginata nel mio branco. Mi
vedevano come un'anomalia, come l'incompleta che non andava nemmeno
considerata. Un giorno però accadde un incidente che cambiò le cose. Due dei
miei fratelli di branco più piccoli si erano si erano inoltrati nella foresta.
Avevano iniziato a fare un gioco pericoloso ovvero quello di chi riusciva ad
assumere prima la forma del primo animale che vedevano. Non si resero conto di essere stati visti da
un Cacciatore di Mostri. Si accorsero di lui solo quando la sua rete calò su di
loro. Fu un caso che mi trovassi da quelle parti. Io ero fuggita dal nostro rifugio per cercare
un po' di tranquillità lontano dalle malelingue e correre nella mia forma di
lupo. Quando vidi i miei fratelli imprigionati mi nascosti tra la vegetazione.
Dovevo studiare un piano o il cacciatore li avrebbe torturati per farsi dire
l'ubicazione del nostro rifugio e poi massacrati. Mi concentrai sperando che la
mia anomalia mi assistesse, che riuscissi in qualche modo a controllarla. Fu
con quella speranza che tornai umana e mi feci avanti. - Lasciali andare. - lo
intimai.
- Ma guarda... - rise il cacciatore puntando la sua lama
d'argento contro. - Un altro membro del branco. Grazie per esserti consegnata,
ma basteranno loro a dirmi dove si trovano gli altri.
Senza dire altro mi lanciò
addosso della polvere d'osso, l'unica cosa in grado di impedirci di mutare. Ma
io non ne avevo bisogno perché
la fortuna era dalla mia parte. La mia anomalia infatti mi aveva permesso di
conservare due caratteristiche del lupo che l'uomo, troppo sicuro di sé, non aveva notato: le
zanne e gli artigli. Quando si avventò
su di me ebbe appena il tempo di capire cosa stesse succedendo. Lo sbranai e lo
sventrai come un animale da macello.
Quando li liberai i miei due fratelli mi guardarono senza dire
niente. Nonostante tutto continuavano a disprezzarmi.
- Forza torniamo a casa. - dissi cercando di trattenere le
lacrime - E non vi azzardate più
ad andarvene in giro da soli.
Subito i due si avventarono su di me e mi abbracciarono per
poi ringraziarmi con le lacrime agli occhi.
Senza rendermene conto anch'io mi sciolsi in lacrime. Magari
non sarei mai stata accettata dagli altri e non avrei mai avuto un’esistenza serena col mio
branco, ma in qualche modo, quel giorno, capii di aver trovato due veri
fratelli.
1 commenti:
Quando si dice che i pregiudizi e le diversità vanno smentite con i fatti... bravissima :D
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