La creatura
(racconto n.255)
Racky guardò
la strana creature che aveva di fronte con gli occhi bianchi che brillavano di
emozione. La pelle dotata di una pelliccia rada e troppo corta per poterla
proteggere dal freddo, gli arti anteriori molto lunghi e culminanti in zampe
prive di artigli, ma con una capacità
prensile davvero particolare...
Era un essere davvero molto curioso. Il muso poi era davvero
assurdo. La pelliccia infatti era concentrata maggiormente su di esso e dal
cranio ricadeva in una sorta di cresta lunga e ondulata. Gli occhi erano del
colore della terra e sembravano davvero
terrorizzati.
- Mamma ma... Ha paura.... - disse il piccolo avvicinandosi
alla gabbia in cui la creatura era rinchiusa.
La madre si mise subito tra lui e le sbarre di metallo. - Non
ti avvicinare Racky. É
pericoloso.
A lui però
quell'essere tremante che si agitava da una parte all'altra della gabbia
sembrava solo sperduto.
- Queste creature sono molto pericolose. Si spostano in
branchi di territorio in territorio, cacciando con una fame vorace e
insaziabile. La nostra valle é
sempre stata al sicuro da questi esseri, ma a quanto pare ogni tanto uno di
loro riesce a raggiungerci. Non capisco
perché
non l'abbiano ancora ucciso.
Racky rimase in silenzio per niente convinto dalle parole
della madre. La verità
é
che era colpa sua se lui si trovava in gabbia. Si era spinto oltre la vallata,
disobbedendo alla regole della comunità
e la creatura lo aveva seguito. Avrebbe potuto fargli del male molte volte
invece non lo aveva toccato.
Quando Racky si era accorta di lei, la creatura infatti si era
avvicinata lentamente e gli aveva offerto un frutto. - Ciao piccolo.
Lui era rimasto sbalordito nel sentirlo parlare. - Riesci a
comunicare?
Anche la creatura
rimase sorpresa nel rendersi conto che potevano capirsi. - Certo. Io mi chiamo
Mir. Sono un essere umano.
Mentre stavano parlando però arrivarono i draghi adulti che
catturarono la creatura e l'imprigionarono
Racky all’inizio si era sentita in qualche modo responsabile per
lui, ma sapeva che non avrebbe potuto fare niente. La valle doveva essere
protetta e tutti gli intrusi dovevano morire. Quella era la legge. Quella era
la loro possibilità di sopravvivere
1 commenti:
Bellissima e vera... <3 <3 <3
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