Buonsalve! Un
racconto dedicato al Lupo Rosso, la mia libraria. Un’avventura che sta per
finire, ma che mi ha regalato 4 splendidi anni.
Una libreria
è molto simile all’interno della tana del coniglio bianco. È un luogo pieno di
porte ognuna dotata di una chiave nascosta che permette di accedere a mondi nuovi
e storie incredibili nate dall’immaginazione umana. Ogni personaggio sa bene
che la libreria è il luogo in cui la sua vita ha inizio, il posto in cui i
lettori aprono per la prima volta un libro e danno il via alla loro avventura. Morden era consapevole dell’importanza di
quel luogo. Per questo aveva deciso di impadronirsene. Lui, uno dei cattivi più
terribili nella storia dei romanzi fantastici non avrebbe dominato solo sul suo
mondo, ma anche su tutti quelli esistenti in letteratura. Per farlo aveva solo
un modo: entrare nel corpo del librario attraverso uno scambio di anime. Così
preparò il sortilegio e fece ciò che nessun altro aveva mai osato fare prima di
lui: uscì dal suo libro.
Quando si
ritrovò faccia a faccia col libraio, questo lo guardò con occhi sgranati. – Non
può essere… - disse l’uomo. – Non puoi essere tu…
Morden
s’inchinò sfoggiando un sorrisetto sfacciato e ironico. – Lieto di sapere che
hai letto di me.
Superato
quel primo attimo di smarrimento, il libraio fece un respiro profondo e cercò
di mantenere la calma. – Sono un libraio. Leggere libri fa parte del mio
lavoro.
Lo stregone
allora spalancò il palmo e soffiò sull’uomo una polvere nera. Il libraio ne venne subito avvolto e iniziò a
sentire una strana spossatezza. Morden
però non aveva idea di quanto in realtà l’uomo fosse competente nel suo lavoro.
L’uomo
infatti era riuscito a inalare solo poca della polvere che lo stregone gli
aveva gettato addosso cosa che aveva rallentato notevolmente l’effetto
dell’incantesimo.
Questo gli diede
la forza di reagire all’attacco. Con uno slancio, il libraio si avventò contro
lo stregone che, non aspettandosi un attacco del genere, non riuscì a
impedirgli di afferrare l’amuleto che portava al collo nel quale era rinchiusa la sua essenza e che
gli permetteva anche nella sua realtà, di viaggiare tra le dimensioni.
- Ti
conviene ridarmelo se non vuoi soffrire come un cane. – ringhiò Morden.
Il libraio
sollevò il medaglione e portò una mano sotto al bancone. – Mi dispiace, ma io
so fare bene il mio lavoro… e so cosa rappresenta questo amuleto per te.
Con un rapido
movimento, tirò fuori il martello che teneva sempre sotto il bancone e infranse
l’amuleto. Morden ringhiò, sentendo la propria anima disgregarsi e venire
nuovamente assorbita dalle pagine del suo libro. Non si aspettava di trovare un
libraio tanto preparato, ma una cosa era certa: quel tipo non sarebbe rimasto
in libreria per sempre. Prima o poi avrebbe ritentato.
1 commenti:
Bellissimo e divertente! :D :D :D
Penso potremmo pensare a un "crossover" tra il tuo librario e la mia libraia di Santafosca, la cara Sabrina Lee... magari alle prese con i bibliotecari di Babele... :D
Dal canto mio, non potrò mai dimenticare il Lupo Rosso, visto che ci ha fatto conoscere... <3
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