Buonsalve!
Un racconto di amicizia di quelle che a volte capita di rischiare di perdere,
ma che è importante custodire al meglio. Anche se a volte purtroppo il finale
non è proprio lieto.
Un'amicizia sincera
(racconto n.256)
Maia e Nick
erano inseparabili. Erano cresciuti assieme e insieme avevano affrontato ogni
difficoltà e ogni problema, dalla morte della madre di lei ai numerosi problemi
di salute di lui che lo facevano entrare e uscire dall’ospedale di continuo.
Questo
finché i due non arrivarono al liceo. Maia, bellissima e piena di grinta aveva
subito attirato le attenzioni di tutti. Nick invece, per quanto fosse un
ragazzo molto carino e decisamente più interessante della media dei suoi
coetanei, venne subito emarginato per i suoi problemi di salute che gli
creavano grosse limitazioni. Venne preso di mira da un gruppo di ragazzi più
grandi che trovavano divertente beffarsi del fatto che aveva serie difficoltà a
respirare e che il suo cuore era troppo debole per riuscire a sopportare
qualsiasi tipo di attività fisica.
Lui però
sembrava non badare a certe cose. Quando gli altri si beffavano di lui, Nick
rideva e rispondeva a tono con ironia e sagacia, finendo con l’avere sempre la
meglio sugli idioti che si burlavano di lui.
L’unica cosa
che gli dispiaceva davvero era che il suo rapporto con Maia era in qualche modo
cambiato. Lei era cosi popolare e ben voluta che Nick di certo non voleva
rovinargli la reputazione con la sua presenza.
Maia invece
quasi non si era resa conto della distanza creatasi tra loro. Si rese conto di
come stavano le cose solo quando Nick ebbe un attacco.
Lo stavano
prendendo in giro come al solito quando all’improvviso, mentre stava
rispondendo, il ragazzo si accasciò a terra
portandosi una mano al petto.
Nessuno si
avvicinò. Si creò una gran calca attorno a lui, ma nessuno fece assolutamente
niente per soccorrerlo. Maia stava camminando per i corridoi quando vide l’assembramento
di gente. Appena si rese conto di cosa stava accadendo, corse da Nick e cercò
di aiutarlo a respirare.
- Lascia
stare quello sfigato! – disse un ragazzo tra la folla. – Sta solo facendo
scena!
- Chiamate
un’ambulanza razza di idioti! – urlò lei. – Muovete il culo!
Nick venne
operato d’urgenza quella notte stessa.
Maia rimase tutta la notte sperando di avere notizie, disperata e in
colpa per non essergli stata vicina. Il giorno dopo tutti i loro compagni si
riunirono in ospedale. Appena li vide, Maia sentì una rabbia cieca crescerle
dentro. – Andate via! – urlò. – Voi non siete suoi amici! Non avete fatto altro
che prenderlo in giro fino a oggi peggiorando le sue condizioni e ora vi
azzardate a presentarvi qui? Io… io…
Maia crollò
a sedere su una sedia, piangendo disperata. Lei aveva fatto molto peggio. Lo
aveva ignorato nonostante la loro amicizia.
All’improvviso
un’infermiera le si avvicinò. – Tu sei Maia, vero? Vuole vederti.
La ragazza
si avvicinò alla stanza timidamente. – Ciao. – lo salutò.
Appena lui
ricambiò il saluto lei scoppiò a piangere. – Mi dispiace. Mi dispiace tanto.
- Ehi, piccolina
smettila. – rise lui. – Sei già vecchia di tuo, se poi ti metti a piangere ti
vengono ancora più rughe di quelle che già hai.
Quel giorno
fecero una chiacchierata come non se ne facevano da tanto. Entrambi erano felici
di essersi ritrovati dopo che stavano rischiando di perdersi.
Nick morì
pochi giorni dopo per una grave ricaduta. Nella loro scuola tutti iniziarono a
dire quanto fossero dispiaciuti e come a loro piacesse Nick che consideravano
un amico. L’unica che non disse mai niente fu Maia che conservava dentro di sé
il dolore e il ricordo di un’amicizia sincera.
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