Buonsalve! Un racconto ispirato al mito di Medusa… giusto perché avevo voglia di buttarmi un po’ sul mitologico XD Buona lettura!
Il sangue di Medusa
(racconto n.250)
Molti definirebbero Naima una ragazza fredda e distaccata, una menefreghista
che amava pensare solo a se stessa. Nessuno però
conosceva la verità su di lei, il perché era costretta a evitare ogni legame.
Nel suo sangue c’era infatti un sangue antico e maledetto di
una creatura perduta nel mito: il sangue di Medusa.
Ogni volta che si
arrabbiava infatti, il potere della sua mostruosa antenata si manifestava,
pietrificando l’oggetto della sua rabbia. Molte volte a scuola aveva rischiato
di pietrificare un’insegnante o un compagno troppo irritante. Col tempo però
aveva imparato a controllarsi, nascondendosi dietro un’indifferenza che gli
altri non potevano capire. Una sera però, mentre stava rientrando dalla
palestra, vide una suo compagno di scuola inoltrarsi in un vicolo tenendo qualcosa nascosto sotto
la giacca.
All'inizio pensò di tirare oltre, ma alla fine la sua
curiosità ebbe la meglio. Si avvicinò piano al vicolo e vide Rick, il suo amico avvicinarsi a un gruppo di
teppisti.
- Ecco i soldi. - disse. - Ora avanti, datemela.
All'improvviso uno del gruppo si accorse di lei.
- Vedo che ti sei portato un'amichetta. - rise il ragazzo.
Rick si voltò verso di lei e iniziò a sudare freddo. - Che cosa ci fai qui? Vattene! Non t'immischiare!
- Che sta succedendo? - chiese restando impassibile.
Il gruppo la circondò iniziando a squadrarla dall'alto in basso. -
Il tuo amico non te lo ha detto? Siamo qui per uno scambio. - disse quello che
sembrava essere il più grande. - Magari tu potresti farne parte....
- Se ti azzardi a toccarmi ti avverto che farai una brutta fine. - lo
minacciò.
- Naima vattene. - insistette Rick. - Stai rovinando tutto!
La ragazza sentì la rabbia crescere all'improvviso. - In che
cosa sei invischiato? Ti manca la droga per andare avanti? Ho sempre pensato
che fossi un disperato, ma non avrei mai immaginato lo fossi così tanto!
Rick fece un passo avanti per giustificarsi, ma uno dei teppisti lo anticipò e afferrò la ragazza per un braccio.
In quel momento la rabbia esplose e Naima fulminò con lo sguardo il ragazzo che fece appena in tempo a indietreggiare prima
di tramutarsi in una statua di pietra. Subito il suo sguardo cadde anche sugli
altri della banda che si pietrificarono all'istante.
Quando riacquistò un po’ di
lucidità chiuse immediatamente gli occhi e si
rannicchiò in un angolo.
- Tu... Tu li hai... - disse Rick sbalordito e spaventato.
- Non é definitivo. - ribatté la ragazza. - Io... Non lo faccio apposta. Quando mi arrabbio é come se perdessi il controllo.
Così, per la prima volta, Naima raccontò a qualcuno del suo segreto. Ci fu un attimo di silenzio in cui temette che
lui sarebbe scappato via urlando. D'un tratto però sentì una mano sulla spalla. - Alzati e guardami.
Naima si mise in piedi e con in respiro profondo aprì gli occhi. Rick era davanti a lei e gli sorrideva gentilmente. - Grazie
per l'aiuto. - le disse.
La ragazza si ritrovò a sorridere timidamente. - Grazie a te per
aver capito. - subito dopo però il suo sguardo si fece di nuovo serio. - Mi
vuoi dire che cosa volevi da questi tipi?
Rick si guardò attorno e quando vide un sacco gettato in un
angolo esultò. - Laika! - esclamò avvicinandosi e tirando fuori dal sacco una cagnolina nera. - L'avevo
smarrita e quegli idioti volevano essere pagati per restituirmela.
Naima scoppiò a ridere senza quasi rendersene conto. In
fondo era felice di averlo giudicato male, ma soprattutto era felice di aver
trovato qualcuno in grado di capire e accettare il suo segreto.
1 commenti:
Bellissima storia, su come non si debba mai giudicare dalle apperenze, cosi come per i diversi. Avere sempre comprensione e andare oltre l'istinto e le paure che tirano fuori solo il peggio di noi uomini.
E poi il mito di Medusa, semplicemente stupendamente trattato.
BRAVISSIMAAAAAA <3 <3 <3 <3 <3
Mi piacerebbe leggere di più sulle vicende di Naima e Rick!!!
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