Buonsalve!
Questa
storia mi è venuta in mente credo per via di un libro di Hansel e Gretel che ho
ordinato per la libreria e ovviamente è ispirato a questa celebre favola. E se
i due fratellini invece di prendere le ricchezze della strega l’avessero anche…
“assaggiata”? ;)
La cena di Hansel e Gretel
(racconto n.49)
Glenda
e Manuel erano due gemelli di otto anni molto, molto golosi e amanti dell’avventura.
Abitavano nei pressi di un bosco che, secondo quanto diceva loro la nonna,
nascondeva la casa di marzapane nella quale Hansel e Gretel avevano affrontato
la strega cattiva.
Spinti
dalla curiosità, i due un giorno decisero di avventurarsi nella foresta in
cerca della casetta. Ricalcando le orme della favola, si lasciarono dietro una
scia di sassolini per ritrovare la strada del ritorno e pieni di entusiasmo i
due si spinsero fin nel cuore della foresta. Lì la trovarono: era una piccola
abitazione a un piano con le mura di marzapane, il tetto panna e porte e
finestre di dolci e cioccolato.
Uno
spettacolo che fece venire loro l’acquolina in bocca.
Corsero
subito verso l’abitazione e si fecero una grande abbuffata, riempiendosi la
pancia come non facevano da tanto.
All’improvviso
però, Glenda si accorse che la porta era socchiusa.
-
Manuel, guarda! – disse al fratello facendogli cenno di avvicinarsi. – La porta
è aperta. Che ne diresti di entrare?
Il
fratellino non se lo fece ripetere due volte. Sgusciò oltre la soglia, seguito
a ruota dalla sorella entusiasta.
Appena
i due furono dentro però, la porta si chiuse alle loro spalle.
Una
vecchia emerse dall’ombra, mettendosi tra loro e l’unica via d’uscita.
-
E così vi siete rimpinzati della mia casa, vero? – gracchiò la megera.
I
due iniziarono a tremare, terrorizzati dalla strega che era comparsa loro
davanti all’improvviso.
-
Signora strega, - piagnucolò Manuel. – la prego non ci mangi.
La
risata della vecchia riempì la stanza. – Io non sono una strega, bel bambino.
I
due gemelli tirarono un sospiro di sollievo.
-
Questo però non vuol dire che non vi mangerò comunque.
I
bambini indietreggiarono spaventati fino a ritrovarsi con la schiena premuta
contro le pareti.
-
Tranquillo, Manuel. – sussurrò Glenda. – Faremo come nella favola: quando
proverà a buttare uno di noi nel forno, l’altro la spingerà dentro al suo
posto.
Quella
sera, la vecchia apparecchiò la tavola fischiettando allegramente. –
Fratellino! – gridò. – È pronta la cena!
Dall’altra
stanza uscì un vecchio raggrinzito che, zoppicando, si sedette su una sedia
malandata. – Che hai preparato, Gretel?
La
vecchia gli poggiò davanti un abbondante piatto di carne rosata. – Carpaccio di
bambino, Hansel. Due fratellini. Pensa che speravano di riuscire a gettarmi nel
forno come noi abbiamo fatto con la strega. Peccato per loro che il fuoco non
fosse acceso!
I
due scoppiarono a ridere di gusto.
-
Se ci fossero riusciti – disse il
vecchio. - magari ti avrebbero assaggiata come noi abbiamo fatto con la strega
e avrebbero iniziato anche loro la nostra “dieta particolare”.
I
due ripresero a ridere poi, in silenzio, si misero a consumare il pasto
abbondante.