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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Un buon soldato

lunedì 3 giugno 2013

Buonsalve! Un racconto che mi è venuto in mente iniziando a vedere ieri il film “Operazione Valchiria”.  Non ho visto tutto il film (ho optato per altro), ma almeno è stato utile ;) Buona lettura!

Un buon soldato
(racconto n.276)

Un soldato deve obbedire sempre e comunque senza fare domande o avere esitazioni. Questa é una regola che s'impara fin dal primo giorno, dal primo momento in cui si mette la propria vita al servizio del tuo paese.
James si era arruolato quando aveva ventidue anni. Era sempre stato un ottimo soldato. La sua prestanza fisica faceva di lui un bravo combattente mentre il suo acume e la sua forza di volontà lo avevano reso anche un eccellente stratega e un valido compagno per gli altri soldati. Si era sempre impegnato al massimo, orgoglioso di ciò che faceva e di ogni missione a chi veniva assegnato e che svolgeva con efficienza e precisione.
Un giorno mentre era in missione all'estero, il suo reparto ricevette l'ordine di stanare un gruppo sovversivo in un piccolo villaggio isolato sulle montagne.
Furono rapidi ed efficienti. In pochi minuti avevano rastrellato il villaggio da cima a fondo e riunito i pochi abitanti nel centro del villaggio.
James osservò il suo comandante interrogare uno a uno uomini, donne e bambini. Non scoprirono niente sul loro obbiettivo. Il comandante era furioso. Voleva a tutti i costi dei risultati e arrivò a dare a tutti gli abitanti dei terroristi sovversivi ordinando un'esecuzione sommaria.
Per la prima volta in vita sua, James ebbe un cedimento. Si trovò a non essere d'accordo con un ordine ricevuto, a sentire il bisogno di opporsi ad esso.
Spazientito, il comandante ripeté l'ordine. James allora si portò con alcuni suoi compagni davanti al primo gruppo di civili, stringendo forte il proprio fucile. Non ci riuscì. Quando arrivò il momento di mirare non riuscì a farlo. Si oppose mettendosi tra i suoi compagni e i civili.
Il comandante allora si fece avanti, stringendo la propria arma.
James non sentì niente. La pallottola gli trapassò il cranio così in fretta che ebbe appena il tempo di avere paura. La sua morte però non fu inutile. Grazie a quel gesto infatti i suoi compagni trovarono la forza di ribellarsi e fermare il comandante impazzito, arrestandolo e riportandolo al comando assieme al cadavere del loro amico.
James aveva combattuto a lungo ed era morto facendo ciò che aveva sempre desiderato: salvare vite seguendo sempre e comunque la propria coscienza.
Perché l'obbedienza può fare di un uomo un buon soldato, ma non sempre essa fa di un soldato un uomo buono.




Pubblicato da Unknown alle 16:54  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo e tremendamente vero... :D

4 giugno 2013 alle ore 10:14  

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