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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Non può piovere su internet

venerdì 21 giugno 2013

Buonsalve! Un racconto ispirato alla frase “non può piovere per sempre” e scritto pensando a quanto sia facile nascondersi su internet e  vivere una vita virtuale, una realtà in cui in fondo niente può ferirti o toccarti davvero perché non sei tu a metterti davvero in gioco, ma solo un avatar che può essere più o meno realistico.

Non può piovere su internet
(racconto n.294)

Sara passava gran parte del suo tempo su internet. All’inizio ci andava solo la sera, frequentando chat o giocando e condividendo post su facebook.  Col tempo aveva iniziato ad andarci anche il pomeriggio e  in ogni momento libero che aveva.
Quando si isolava nel suo mondo virtuale si sentiva felice, lontana dall’ipocrisia di chi la circondava e soprattutto da quelle insicurezze che ogni giorno la tormentavano, facendola sempre sentire angosciata e inadeguata. Lei sapeva di non essere bella, di essere insulsa e lentigginosa, con un cespuglio incolto al posto dei capelli e un fisico gracile, piatto come quello di una ragazzina e per niente attraente.

Su internet però poteva essere quello che voleva. Poteva diventare una bellissima trentenne con curve morbide e capelli setosi o una neo laureata acuta e intelligente. Poteva parlare liberamente con diversi ragazzi senza sentirsi impacciata o preoccuparsi di fare brutta figura. Le piaceva essere quello che voleva senza riserve così come le piacevano i complimenti che riceveva da tutti quelli con cui le capitava di flirtare. Un giorno però conobbe su internet Roberto, un ragazzo che l’affascinò fin dalla prima chiacchierata. Era intelligente, simpatico e interessante, una persona con la quale parlava davvero moto bene e con cui si sentiva davvero in sintonia. Dopo diverse settimane passate a chattare, lui le chiese un vero appuntamento. Sara venne presa dal panico. Gli aveva mandato una foto ritoccata e questo voleva dire che avrebbe dovuto dirgli che lo aveva ingannato. Per una volta però decise di affrontare la situazione e di presentarsi all’appuntamento. In fondo era una persona intelligente che sembrava non badare troppo alle apparenze.  Quando la vide, però, Roberto fece un’espressione strana, quasi schifata e Sara capì di essersi sbagliata su di lui. La sua sicurezza svanì in un attimo. Impacciata e intimorita, quando arrivò quasi a ustionarlo con il caffè fuggì via in preda alle lacrime. Non contattò più Roberto né lui le scrisse più una mail. Ben le stava. Si era esposta nel mondo vero e come sempre aveva finito con lo stare male. Su internet era meglio, nessuno poteva ferirla lì né accadevano cose brutte che potevano renderla triste o farla soffrire.  Internet era un mondo in cui potersi nascondere, un mondo nel quale era possibile non vedere mai la pioggia.


Pubblicato da Unknown alle 14:19  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo e assolutamente vero... anche io su FB posso essere un ragazzo bello intelligente e pieno di donne e milioni. Ma è la dura realtà quella che ci deve spronare a dare il meglio di noi stessi, magari a cambiarla, impegnandoci con tutto il nostro essere.
Difficile, verissimo.
Ma cosa può valere di più, che perdere la propria esistenza non vivendo? :D :D :D

21 giugno 2013 alle ore 15:28  

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