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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

L'orsacchiotto

venerdì 14 giugno 2013

Buonsalve! Un racconto alla Toy Story su un giocattolo che spesso viene sottovalutato, soprattutto dai maschietti: l'orsetto di peluche.

L'orsacchiotto
(racconto n. 287)

Essere un orsetto di peluche non é facile, se poi vivi in una stanza piena di pupazzetti soldato o action figure di personaggi eroici e bellissimi diventa un vero strazio.
Fin dal sui arrivo,  gli altri giocattoli lo avevano guardato con un misto di disprezzo e pietà per quel suo corpo grosso e goffo, per il suo aspetto tenero e coccoloso che non incuteva alcuna paura o timore. Lui era l'estraneo finito in quella  camera per sbaglio, un regalo fatto al loro bambino da una zia mai vista prima che non conosceva assolutamente i suoi gusti.
La vita del piccolo orsacchioto perciò era sempre stata molto triste e solitaria. Spesso guardava i soldati giocattolo effettuare i loro addestramenti durante la notte o i guerrieri sfidarsi in combattimenti sempre più terribili con invidia.
Avrebbe voluto anche lui potersi muovere agilmente come loro, essere snodato e pieno di dettagli in modo da poter far divertire il loro bambino durante il giorno.
Questo però non sarebbe mai potuto accadere. Il bambino avrebbe sempre preferito loro a lui. Per questo lo lasciava sempre sul comodino accanto al letto a impolverare.
Una notte, mentre tutti gli altri giocattoli si allenavano o combattevano, l'orsetto vide il bambino agitarsi nel letto. Sembrava spaventato e sudava freddo come se qualcosa lo stesse tormentando nel sonno.
L'orsacchiotto si alzò e zampettò fino al bordo del letto mettendosi accanto al bambino.
In quel momento lui si svegliò urlando.
L'orsetto s'immobilizzò appena un attimo prima che la madre del bimbo facesse irruzione nella stanza.
- Mamma! Aiuto mamma! - urlò il bimbo.
- Tranquillo, piccolo. - lo abbracciò la donna, accarezzandolo dolcemente. - É stato solo un brutto sogno. 
- Resta qui con me, ti prego!
La donna sorrise e afferrò l'orsacchiotto porgendolo al piccolo. - Perché invece non abbracci questo? Non sembra, ma gli orsi sono molto forti lo sai? Di sicuro, se lo tratterai bene, ti proteggerà dagli incubi.
Il bambino lo strinse e da quella notte divenne il giocattolo più importante e rispettato della stanza, colui che proteggeva il piccolo nel sonno dormendo al suo fianco ogni singola notte.


Pubblicato da Unknown alle 10:31  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E con questo direi di poterti consacrare come la Diana Wynne Jones italiana.
La tua fantasia non conosce limiti, passi dai toni favolistici all'horror truculento con disinvoltura, dimostrando una sicurezza e un'eclettismo da prim'ordine.
Il racconto è tenero e vero, troppo spesso ci concentriamo sull'aspetto e non sulle emozioni vere che l'affetto ci può donare. Amore batte Mercato due a zero :D

14 giugno 2013 alle ore 10:41  

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