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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il bambino

domenica 23 giugno 2013

Buonsalve! Un racconto su come, a volte, le cose che ci fanno paura sono in realtà quelle che, se affrontate, ci riservano le maggiori e più belle sorprese.

Il bambino
 (racconto n.296)


Marta era felicemente sposata da tre anni e ormai lei e suo marito cominciavano a sentire il desiderio di avere un figlio. Proprio per questo si erano finalmente decisi a comprare una casa più grande, una villetta in periferia dove poter crescere  un bambino senza intrappolarlo nel caos di una città caotica come Roma.
Il giorno del trasloco, Marta era a dir poco entusiasta. Stava per iniziare una nuova fase della loro vita e questo la rendeva davvero felice.
Lei e suo marito passarono tutta la giornata a svuotare scatoloni  e finirono col crollare a letto stanchi morti, poco dopo la mezzanotte. Marta si addormentò immediatamente tra le braccia di suo marito. Erano le quattro del mattino quando uno strano rumore la svegliò. Si alzò con una stranissima sensazione, un brivido che le attraversava tutto il corpo.
Andò in quella che sarebbe presto diventata la stanza del piccolo e vide una figura accanto alla finestra, la sagoma di un bambino il cui sguardo sembrava pesarle addosso come un macigno.
Marta deglutì e tastò la parete in cerca della luce. Quando l’accese, la figura era completamente svanita. La donna tornò a letto pensando che fosse stata solo la sua immaginazione legata al fatto di dormire per la prima volta in un ambiente nuovo.
Nelle successive sette notti però, la figura continuò ad apparirle facendola letteralmente impazzire. L’ottavo giorno, ormai diventata paranoica, telefono all’agente immobiliare che le aveva venduto la casa.
- C’è una cosa che devo sapere con urgenza. – disse senza troppi convenevoli. – In questa casa è morto un bambino?
La risposta fu negativa. La villetta era stata costruita dai precedenti proprietari che però non avevano mai avuto figli. Quella notte Marta decise di affrontare il bambino misterioso. Quando venne svegliata dai soliti rumori si alzò e tornò nella stanza vuota.
- Chi sei? – chiese invece di accendere la luce. – Cosa posso fare per te?
Il bambino si avvicinò e allungò una manina verso di lei. Nel momento in cui la toccò, un raggiò di luce gli illuminò il volto. Marta ebbe un tuffo al cuore nel vedere quanto quel bambino le assomigliasse. In quel momento di rese conto di una cosa alla quale non aveva badato con il caos del trasloco: aveva un ritardo. Si portò una mano al ventre e la figura scomparve come se fosse svanita all’interno di esso.
Con un sorriso, Marta tornò a letto e svegliò suo marito.- Tesoro… devo dirti una cosa…



Pubblicato da Unknown alle 11:19  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

hai perfettamente ragione... bel racconto :D

24 giugno 2013 alle ore 10:35  

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