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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Quasi impossibile

lunedì 24 giugno 2013

Buonsalve! Un racconto su come a volte è necessaria una grande forza di volontà per riuscire a raggiungere un obbiettivo, fregandosene di chi cerca d ostacolarci ma allo stesso tempo cercando di fare sempre la cosa giusta in ogni caso.

Quasi impossibile
(racconto n.297)

“Pensi davvero di poterci riuscire? Tu fallirai. Non avrai che delusioni e amarezza se continuerai su questa strada.” Calies si era sentita dire cose del genere fin da quando aveva  deciso di entrare all’Accademia per apprendere le arti magiche.
Il solo fatto che si fosse presentata ai test di idoneità aveva suscitato grandissimo scalpore. Nessuna donna lo aveva mai fatto prima eppure lei era risultata essere la più dotata della sessione. Il suo percorso di studi non era stato facile soprattutto perché né gli insegnanti né tanto meno gli altri allievi le avevano reso le cose semplici. C’era un insegnante in particolare che aveva cercato ostacolarla in tutti i modi. Era il responsabile del suo corso, troppo vecchio per accettare anche solo l’idea che una donna potesse far parte dell’Accademia. Per questo forse non aveva fatto che umiliarla durante tutti gli anni di studi, enfatizzando ogni più piccolo errore e dando scarso valore ai suoi successi.
La sua reticenza era il motivo per cui non era stata mai considerata al di sopra della media generale.  Poi arrivarono i test finali, superati i quali sarebbe finalmente stata considerata da tutti la prima Maga del regno.
Quando si trovò faccia a faccia col suo insegnate, capì immediatamente che lui non le avrebbe mai permesso di superare quelle prove. Non importava. Avrebbe dato il meglio di sé in ogni caso.  Come previsto, l’uomo non fece altro che mettere in risalto i sui errori e incastrarla con trabocchetti di ogni tipo. Poi però accadde qualcosa: mentre le stava per comunicare il suo fallimento, il vecchio si portò una mano al petto e iniziò a sputare sangue. Calies lo guardò sgomenta accasciarsi davanti ai suoi occhi. Le grida attorno a lei si fecero sempre più alte, ma la ragazza non si lasciò distrare. Diploma o meno, lei era una Maga e poteva fare qualcosa. Si avvicinò al vecchio che all’inizio provò a scacciarla, ma lei impose con determinazione le mani su di lui e si appellò alla magia.
Tutti videro una luce sprigionarsi dalla mano della ragazza e l’insegnante esalare il suo ultimo respiro. Ci furono diversi secondi di tensione poi il vecchio boccheggiò e ricominciò a respirare. Le urla che si levarono attorno a Calies la fecero sussultare. Ce l’aveva fatta. Aveva salvato quell’uomo e nessuno avrebbe più potuto mettere in discussione il suo diritto di essere chiamata “Maga”.
In un modo o nell’altro era riuscita a fare l’impossibile.




Pubblicato da Unknown alle 12:52  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E mai dimenticarsi di tentare sempre l'impossibile... ci pensa appunto la vita, come hai sapientemente descritto, a fare di tutto per tarpare le ali... bravissima! Un bel racconto... fantasy d'impegno femminista.

24 giugno 2013 alle ore 15:02  

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