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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Lo spirito dell'albero

sabato 8 settembre 2012

Buonsalve amici,
scusate il ritardo, ma oggi il lavoro al Lupo Rosso è stato tanto e ho finito il racconto più tardi del solito. ^///^
Questa storia è nata osservando gli alberi lungo Corso Tassoni, strada di Torino che faccio sempre per tornare a casa dalla libreria.
Un esempio di come l'osservazione possa aiutare a far nascere nuove idee.

Lo spirito dell'albero
(racconto n.8)

Nadine aveva sempre amato la grande quercia che svettava sulla collina dietro casa. Passava le giornate ai suoi piedi, leggendo un libro o godendosi le belle giornate alla sua ombra.  Purtroppo però l’albero stava per essere abbattuto.
Le grosse radici impedivano la costruzione di nuove abitazioni per la popolazione in crescita. Questa era la scusa di merda usata per giustificare l’abbattimento di un albero secolare così bello.
Il giorno prima dell’abbattimento, Nadine decise di andare sulla collina per l’ultima volta. Quando vi arrivò, vide un ragazzo che osservava l’albero con occhi tristi e malinconici.
Non sapeva spiegare perché, ma aveva un’aria molto familiare.
- Anche tu qui per la grande quercia? – chiese avvicinandosi.
Il ragazzo la guardò sorpreso. Gli ci volle un po’ per togliersi l’espressione sbalordita dal viso. – Più o meno.
Nadine rimase a sua volta sorpresa dall’intensità degli occhi verdi del ragazzo. Non sembravano quelli di un giovane che a malapena doveva aver superato i vent’anni. – Non ti ho mai visto qui in giro. Di dove sei?
 - Ho sempre vissuto qui, – disse sedendosi ai piedi dell’albero. –  ma non sono uno che va molto in giro.
Con un sorriso, lei gli si sedette accanto. - Quest’albero mi mancherà molto. Era diventato un caro amico ormai.
Il ragazzo le sorrise con un’espressione indecifrabile. Senza quasi rendersene conto,  Nadine iniziò a parlargli dei suoi ricordi più belli legati a quel posto, confidandosi con lui come non aveva mai fatto con nessuno.
Lui l’ascoltò con attenzione,  consolandola quando i ricordi si facevano dolorosi e ridendo con lei di quei bei momenti.  La giovane tornò a rendersi conto dello scorrere del tempo solo quando il sole stava ormai  tramontando. – Ora devo andare. – disse. Si tolse un piccolo bracciale di juta nero  con un al centro  un ciondolo a forma di albero e glielo porse con gentilezza. – Per ringraziarti della chiacchierata e con la speranza magari di farcene presto un’altra.
Il ragazzo accettò il dono con gratitudine. – Ti ringrazio di cuore, ma non credo sarà possibile. Sto per andarmene da qui.
- Capisco. – disse le in imbarazzo per essere stata tanto sfacciata. – Comunque grazie a te per avermi ascoltata.
 Fece per allontanarsi, ma all’improvviso si ricordò di una cosa. – Mi sono dimenticata di chiederti come ti chia… - Si bloccò guardando perplessa la quercia. Del ragazzo non c’era più alcuna traccia.

Nadine trovò il coraggio di tornare sulla collina solo due settimane dopo l’abbattimento dell’albero. Quando vi arrivò e vide i segni lasciati dalle radici sradicate quasi scoppiò a piangere.
All’improvviso però l’occhio le cadde su un piccolo germoglio  spuntato tra la terra smossa.
- Anche tu qui per la grande quercia?
La ragazza si voltò di scatto, sorpresa. Si ritrovò davanti un bambino di circa quattro anni, con intensi occhi verdi che le sembravano stranamente familiari.
- Volevo ringraziarti per essere stata con me tutto questo tempo – disse il bambino. – e per avermi dato la forza di restare.
Il piccolo si chinò sul germoglio e lo colse assieme a una manciata di terra, stando ben attento a non strappare le radici. – Ora, io mi affido a te.
Nadine mise le mani a coppa e accetto perplessa il dono del bambino. Solo quando lui glielo porse notò il braccialetto che portava al polso.
Un bracciale di juta, con un piccolo ciondolo a forma di albero. Sbalordita, fissò per un attimo il germoglio. Quando rialzò lo sguardo il bambino era svanito. Di lui non c’era più alcuna traccia.






Pubblicato da Unknown alle 17:56  

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