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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

L'idea del blog e la pentola di Julie.

sabato 1 settembre 2012

Buonsalve!
Ecco qui il primo post di questo piccolo, folle blog che rappresenta un po' una scommessa e un esperimento per me. L'obbiettivo, infatti, è quello di riuscire a scrivere 365 racconti di circa 1800 battute, in altrettanti giorni di tempo. 
Si, ok sono un po' fuori di testa, ma che ci posso fare? Adoro le sfide e questa è senza dubbio una che vale la pena di affrontare. ^,.,^
L'idea mi è venuta ieri sera, mentre guardavo un film con Amy Adams e Meryl Streep, 
Julie &Julia, dove viene raccontata la vera storia della famosa chef Julia Child e quella di Julie Powell che nel 2002 ha messo mano a un blog nel quale registrava il suo tentativo di realizzare tutte le ricette del libro della celebre chef. 
Ed è proprio a lei, a Julie Powell, che voglio dedicare il primo racconto di questa mia folle impressa. Una sorte di piccolo ringraziamento per avermi ispirata.



La pentola di Julie 
(racconto n. 1)


Non sempre i sogni si avverano eppure vale sempre la pena impegnarsi per essi. Quando poi il tuo desiderio è aiutare qualcuno a realizzare il proprio, come non dare tutto per riuscire a raggiungerlo? Erano questi i pensieri di una piccola padella che negli ultimi mesi aveva visto la propria padrona impegnarsi e soffrire nel tentativo di realizzare ricette sempre nuove e complesse. La pentola aveva sempre apprezzato il modo gentile in cui la donna la metteva sul fuoco.  In pochi secondi la fiamma la pervadeva di un calore rassicurante, facendo sciogliere le immani quantità di burro adagiate sulla sua superficie e allo stesso tempo facendola sentire viva e importante.
Per questo era felice di poterle essere utile e di poterla ascoltare mentre parlava della sua passione a quella che sembrava essere una presenza invisibile accanto a lei.
Aveva sempre cercato di dare il massimo sebbene non sempre le cose andavano bene. A volte infatti la pentola si distraeva, arrivando a bruciare il cibo o a farlo attaccare su di sé. In quei momenti l’amarezza e la frustrazione diventavano insopportabili.  Nonostante questo però non si era arresa.
Aveva continuato a cuocere ogni singola pietanza come meglio poteva, condividendo non solo la tristezza, ma anche le gioie e le soddisfazioni della propria padrona. Avevano cucinato insieme così tanto che alla fine la povera pentola non era quasi più in grado di sentire il calore del fuoco.
Si era consumata e presto non avrebbe più potuto aiutare la sua amica. Doveva fare solo un ultimo sforzo, resistere sebbene cucinare gli costasse ormai una fatica immane.
Fu così che diede il suo contributo nella preparazione dell’ultima delle 536 ricette che la sua padrona si era prefissata di cucinare in un anno.
La sua essenza si spense assieme ai fornelli accesi per quell'ultima portata, felice di essere riuscita a realizzare il suo desiderio. Perché Julie non aveva solo cucinato con lei. Attraverso la sua passione, lei le aveva dato un’anima. 


Julie Powell con le sue pentole

Pubblicato da Unknown alle 12:50  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben vengano certe ispirazioni, soprattutto quando incontrano una passione simile, in cui sposarsi e perdersi in essa.
E' sempre più raro trovarla. Sempre di più mancano emozioni e passionalità nella vita quotidiana, ormai persa nella società consumistica, tardo capitalista e tecnologizzata.
Per fortuna che ancora è chiaro quanto la passione e l'amore possano muovere il mondo, molto più che il denaro e la prepotenza. Ancora di più, qui, dimostri come si può infondere l'anima in ciò che si fa, quanto la vita possa fluire per mezzo delle parole scritte e non solo... quante volte parliamo con la nostra penna o il quaderno? Quante volte scarabocchiando, parliamo con il foglio? L'amore muove tutto e tutto anima, quando doniamo amore, come stai facendo tu, rendi il mondo un posto vivo, gioioso e migliore :D

15 marzo 2013 alle ore 14:20  

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