Buonsalve amici,
qui a Torino sono diversi giorni che le pioggia ha messo la parola fine all'estate che quest'anno ho patito anche troppo per i miei gusti.
Confesso che adoro starmene a casa accoccolata sotto la mia copertina preferita a guardare un film o a scrivere mentre fuori piove. Mi rasserena davvero molto e a voi?
A volte però ascoltare il ticchettio della pioggia mi mette addosso una certa dose di malinconia ed è in questi momenti che il mio spirito romantico si fa sentire (ebbene sì non sono solo il maschio mancato, amante delle armi, che si diverte a simulare le scene di combattimento che scrive.)
Questo racconto è nato da uno di quei momenti. Ammetto che una lacrimuccia l'ho versata mentre lo scrivevo ^///^.
Le lacrime della pioggia
(racconto n.5)
Si
dice che quando piove il nostro spirito entri in contatto con quello della
pioggia stessa. Christine non aveva mai creduto a queste storie, ma adesso,
riversa sull’asfalto e con il corpo martoriato, sperò con tutta se stessa che
fossero vere. Non voleva morire da sola, travolta da un auto che non si era
nemmeno degnata di rallentare.
Pianse
e pregò con tutta se stessa. Pensò a Nathan, che la stava aspettando davanti al
loro solito pub e si chiese per quanto tempo avrebbe continuato ad aspettare
prima di capire che lei non sarebbe mai arrivata. Quanto rimpiangeva di non
averlo mai baciato. Se solo avesse avuto un po’ più di coraggio…
All’improvviso,
vide una figura davanti a sé, una donna il cui corpo sembrava formato da
miliardi di gocce di pioggia che scivolavano sulla pelle liquida.
La
giovane tese la mano verso di lei mentre in lontananza cominciavano a udirsi le
prime sirene dei soccorsi. – Ti prego, – disse. – vorrei solo un’altra
occasione.
Lo spirito della pioggia, raccolse le sue
lacrime come tributo e tendendo a sua volta le mani, accolse l’essenza della
ragazza dentro di sé.
Per
Christine il mondo si fece di cristallo. Iniziò a vedere ogni cosa come
attraverso un enorme caleidoscopio fatto di acqua e luce.
D’un
tratto si ritrovò davanti al pub dove aveva passato così tante belle serate con
Nathan. Lui era lì ad aspettarla, sotto un ombrello sgangherato che a stento
riusciva a ripararlo dalla pioggia.
All’improvviso alzò lo sguardo nella sua direzione.
Immobile, la fissava come se non riuscisse a capire se fosse davvero lei o
meno.
Christine
allora si avvicinò e gli accarezzò il volto. – Scusami, - disse. – ma non penso riuscirò a
raggiungerti.
Le
sue labbra sfiorarono quelle di lui in un attimo che sembrò racchiudere tutta
una vita.
In
quell’attimo lo spirito la lasciò andare e mentre il mondo piangeva le sue
lacrime, che si andavano a mescolare con quelle di Nathan, l’essenza di Christine scivolò via nella
pioggia, felice per quel bacio rubato alla vita nell’istante della morte.
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