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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Una nuova me stessa

mercoledì 5 dicembre 2012

Buonsalve! Non so perché, ma il racconto di oggi era da un po’ di giorni che mi ronzava in testa e alla fine ho deciso di scriverlo... Spero vi piaccia ^,.,^

Una nuova me stessa
(racconto n. 96)

É passato un anno ormai dal giorno in cui Natalie Adams, la vecchia me stessa, è morta. Una giornata disastrosa conclusasi nel peggiore dei modi.
Ero rimasta coinvolta in uno scontro a fuoco, durante una rapina in una gioielleria nella quale mi trovavo per restituire le fedi del mio imminente matrimonio. Sapete, avevo appena beccato il mio ormai ex ragazzo a letto con il mio ex migliore amico (si avete capito bene) e la cosa mi aveva fatto decisamente passare la voglia di sposarmi.
Ricordo che, mentre morivo, pensai a quanto fosse ingiusto andarsene in quel modo, dopo una giornata tanto schifosa.
Quando riaprii gli occhi, per un attimo sperai di aver sognato tutto. All’inizio ebbi solo la spiacevole sensazione che il mio corpo fosse strano. Lo sentivo pesante, ma allo stesso tempo molto più forte. Poi vidi i medici e capii che il mio non era stato solo un brutto sogno. Erano stati loro a curarmi dopo che ero tornata dalla morte. Erano stati loto a cambiare la mia natura. Mi raccontarono che ero morta per diversi minuti, ma che in qualche modo il mio organismo era riuscito a riattivarsi. Nonostante fossi ancora in vita però, il mio corpo era ridotto a brandelli. Per questo usarono delle componenti meccaniche per ricostruirlo. Anche se, ovviamente, non si limitarono a quello.
Loro mi perfezionarono e fecero di me una creatura unica. In un primo momento li odiai, ma quando spalancai per la prima volta le mie ali meccaniche e spiccai il volo dalla cima del Big Ben, capii che non avrei mai più desiderato tornare normale.
Librarmi nell’aria, sentirmi leggera e padrona delle nuvole mentre sotto di me il mondo si trascinava a fatica, fu la più grande emozione della mia vita.
Mi sentii libera come mai prima di allora.
Fu per gratitudine che accettai di lavorare per coloro che mi avevano salata. Da quel giorno infatti il mio compito fu quello di aiutare le persone nei momenti in cui nessuno sembrava in grado di farlo. Non so perché, ma non provai alcun desiderio di vendetta. I miei assassini erano stati arrestati e questo mi bastava. Per quanto riguarda il mio ex futuro marito... Beh scoprii che finalmente aveva trovato il coraggio di fare outing quindi andai personalmente a fargli le mie congratulazioni.
Ovviamente rivedere la propria ex fidanzata ritornare dal regno dei morti non fu certo piacevole per lui. Gli ci vollero diverso mesi di terapia per riprendersi.
A me invece bastò uno sguardo per capire che non avevo più rimpianti del passato.
Finalmente avevo trovato uno scopo per una nuova me stessa.


Pubblicato da Unknown alle 10:47  

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