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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il cacciatore di draghi

venerdì 7 dicembre 2012

Buoooonsalve! Questo racconto é nato perché ultimamente ho iniziato a rileggere lo Hobbit e avevo proprio bisogno di tornare a fantasticare un po'.

Il cacciatore di draghi
(racconto n. 98)

Mich era un cacciatore di draghi. Amava il suo lavoro ed era straordinariamente bravo a farlo. Con la sua spada dall'elsa dorata aveva sconfitto decine di quelle terribili creature, liberando principesse in pericolo e riportando alla luce tesori di inestimabile valore.
Questo gli aveva portato una certa notorietà nel suo regno. Quando si avvicinava a un'abitazione tutti i bambini erano soliti additarlo urlando "Ecco il cacciatore! Il temibile cacciatore! Dov'é il drago, potente guerriero?"
Ogni volta che provava ad avvicinarsi a loro però, questi scappavano ridendo per poi tornare a puntargli il dito contro.
La prima volta che si erano comportati a quel modo lui non aveva capitò il perché di quell'assurdo comportamento poi però comprese come stavano le cose.
I cacciatori di draghi diventavano sì famosi, ma di solito venivano visti come individui aggressivi e violenti, utili in caso di pericolo, ma da tenere alla larga se si voleva star tranquilli. All'inizio Mich ci stette male, ma poi si rese conto che infondo non gli interessava avere l'approvazione degli altri.
A lui piaceva il suo modo di vivere e non l'avrebbe cambiato per nessun motivo al mondo. C'era solo una persona della cui opinione gli importava, ma quella persona era anche l'unica a non voler accettare l'idea che lui fosse un cacciatore di draghi: sua madre.
Ogni giorno lei gli ripeteva che doveva smetterla di pensare a quelle assurdità, che doveva concentrarsi su cose più concrete.
Mich provava a spiegargli il suo punto di vista, ma era come se lei non volesse ascoltarlo. Per questo ogni giorno finivano col discutere.
Tutte le mattine durante colazione, in macchina mentre lei lo accompagnava a scuola... Sua madre non voleva capire perché fosse così importante per lui essere un cacciatore di draghi o almeno sperare di poterlo diventare un giorno.
Non capiva che per un bambino di otto anni la vita può essere davvero complicata. Non capiva che, a volte, fantasticare e immaginare di essere un eroe può rappresentare, per uno come lui, l'inizio di una grande avventura. 


Pubblicato da Unknown alle 11:07  

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