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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Consigli da chef

martedì 11 dicembre 2012

Buooonsalve! Questo racconto é dedicato a colui che col tempo è diventato po' un mito per me: Gordon Ramsay. Adoro quello chef e i suoi programmi! Hell's kitchen, Master Chef, cucine da incubo... Ma come cazzo si fa non adorarlo? XD

Consigli da chef
(racconto n.102)

Cucinare é un arte che non tutti sono in grado di comprendere. Riuscire a creare piatti e sapori unici, combinare gli ingredienti in modo che si armonizzino tra loro non è solo una questione di fortuna o di dosi. Per creare un piatto davvero ottimo ci voglio capacità, una certa dose di talento e una grande passione.
Sono anni ormai che faccio lo chef. Durante la mia lunga carriera ho ottenuto molti successi e riconoscimenti e fidatevi se vi dico che ne so qualcosa su come si gestisce un ristorante e che non è certo facile come cucinare un piatto di pasta nella cucina di casa propria.
La preparazione dei piatti infatti non é che la conclusione di un lavoro molto più lungo e faticoso. La cosa più importante per il successo di un buon ristorante sta prima di tutto nella scelta dello staff. Dal direttore di sala agli aiuto-cuochi, il personale deve essere selezionato con attenzione. Una volta ad esempio mi è capitato di fare un colloquio a un cuoco un po' troppo arrogante e decisamente molto poco competente. Aveva ottime referenze e sembrava davvero determinato, cosa che in questo lavoro non guasta mai.
Quando però mi ha servito una pizza bruciacchia grondante ketchup l'ho sbattuto fuori dal mio ristorante a calci in culo.
Un'altra volta ho fatto un colloquio a un direttore di sala davvero pietoso. Sudava come un maiale e a un certo punto ha anche dimostrato una scarsa capacità nel trattenere le proprie flatulenze. Davvero disgustoso. Oltre allo staff  però ad essere fondamentale é anche la pulizia. La cucina deve essere pulita da cima a fondo tutte le sere. Niente deve essere tralasciato quando si tratta di igiene e qualità dei prodotti.  È ovvio non si tratta di un lavoro semplice, ma se c'è la passione e la voglia di impegnarsi di certo i risultati si vedranno. E se vi venisse mai in mente di mettervi a cucinare dei fottutissimi cibi precotti datemi retta: lasciate perdere i ristoranti e andatevene a lavorare in un fast food. Vi beccherete meno insulti ed eviterete una bella figura di merda.


Pubblicato da Unknown alle 10:42  

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