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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Storia di due opposti

domenica 2 dicembre 2012



Buoooonsalve! Il racconto di oggi è nato, come spesso accade, dal caso. Ieri sera mi sono quasi scontrata con un tipo che stava raccogliendo un pezzo di carta finito per terra e… beh ovviamente non c’è stato alcun approccio da parte sua, ma ho voluto comunque trarne ispirazione per questa storia. Buona lettura. ^,.,^

Storia di due opposti
(racconto n. 93)

Diana era una sognatrice. Amava inseguire i suoi desideri e fare di tutto per poterli realizzare. A causa di questa sua continua ricerca della felicità però finiva col rinunciare alla felicità stessa. Per lei, infatti, far avverare i suoi sogni valeva più di tutto e ciò la portava a fare lavori stancanti e infruttuosi e a rinunciare a qualsiasi tipo di affetto o legame.

Nicola era un uomo pragmatico e con i piedi per terra. Gli affari e i soldi per lui venivano prima di qualsiasi altra cosa. Sebbene fosse molto attraente, non amava impegnarsi in relazioni a lungo termine. Per lui i sentimenti erano una distrazione dal lavoro e quindi un ostacolo alla sua carriera. Lasciarsi andare ad essi voleva dire essere deboli.

Diana tornava sempre tardi dal lavoro. Stava facendo l'impossibile per mettere da parte i soldi per aprire una sua piccola attività come pasticciera, ma il suo sogno sembrava sempre più lontano e difficile da realizzare. Quella sera, mentre rientrava a notte fonde dopo l'ennesimo turno massacrante in magazzino, le sembrava che tutto attorno a lei stesse cadendo a pezzi. Era stanca di dover continuare a lottare, stanca di sentirsi sempre così triste e demoralizzata.

Nicola era furioso. Quella notte era rimasto fino a tardi in ufficio per cercare di risolvere i problemi della sua azienda. La crisi aveva finito col colpire anche loro, ma lui di certo non si sarebbe arreso senza combattere. Avrebbe trovato una soluzione e salvato la società dal fallimento. Camminando per strada non faceva che osservare una copia dei dati di bilancio senza riuscire a capire come fare a risollevarsi da quella situazione.

Nonostante la stanchezza e il morale a terra, Diana camminava con passo deciso mentre ascoltava dal suo i.pod quelle musiche che l'avevano sempre aiutata a non perdere la voglia di sognare. All'improvviso vide un uomo stracciare con rabbia un pezzo di carta e gettarlo in un cestino all'angolo di una stradina. Con la testa fra le nuvole non si accorse che l'uomo, dopo essersi allontanato dal cestino, era tornato indietro per raccogliere un pezzo del foglio finito a terra. Quando stette per girare nella stradina, gli andò praticamente addosso. Si chiesero scusa in contemporanea poi lui s’incamminò nella direzione opposta alla sua.

Nicola era rimasto affascinato dalla bellissima ragazza dai lunghi capelli corvini che l'aveva urtato. Non sapeva perché, ma il suo sguardo intenso e il suo sorriso timido l'avevano colpito. Per la prima volta in vita sua provò il desiderio di fare qualcosa di incredibilmente avventato.
- Scusami. - la chiamò prima che si allontanasse. – Salve io... Mi chiamo Nicola.

Diana guardò stranita l'uomo che l'aveva urtata e che si era poi avvicinando presentandosi e porgendole la mano. All’inizio si chiese cosa potesse volere da lei quel tipo, ma qualcosa dentro di lei le diceva di potersi fidare. Il suo volto si distese in un sorriso. - Diana. - rispose stringendogli la mano.

I due si guardarono immersi in un silenzio privo di imbarazzo. Non sapevano spiegare perché, ma avevano l'impressione che quel piccolo gesto di apertura avrebbe cambiato molte cose. Non avevano certo idea che, cinque anni dopo, avrebbero sorriso ricordando quel momento al loro ricevimento di nozze.


Pubblicato da Unknown alle 11:15  

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