skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ► 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ▼ 2012 (122)
    • ▼ dicembre (31)
      • L'Albero Sacro
      • L'armaiolo
      • Il frutto della storia
      • Body Change
      • Il Corvo
      • Emozioni impreviste
      • La lettera di Babbo Natale
      • Yule
      • Gara di merendine
      • Aiuto
      • Il pugile
      • La bambina e lo scheletro
      • Il Vetusto Dani
      • L'arazzo
      • Aiuto reciproco
      • Una parte importante
      • Caduta
      • Sincera amicizia
      • Gitana
      • Reazione
      • Consigli da chef
      • Istinto di sopravvivenza
      • Telefilm
      • Il pendolo
      • Il cacciatore di draghi
      • Lo spirito dell'albero
      • Una nuova me stessa
      • Zombie Raperonzolo
      • Il rogo
      • Storia di due opposti
      • Il gatto nero
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Il pugile

venerdì 21 dicembre 2012

Buonsalve!!! Questo racconto mi é stato ispirato da una bellissima poesia dedicata a Rocky Joe scritta da un caro amico, l'artista e Astrofilosofo Fabrizo Melodia. Spero vi piaccia ^,.,^

Il pugile
(racconto n.112)

Quando il dolore arriva si diffonde per tutto il corpo, lasciandoti stordito e confuso per un istante che potrebbe valere un'eternità di attesa.
Ogni pugno inferto, ogni pugno preso... Sono attimi che potrebbero decidere tutto. Questo vuol dire combattere. Ho iniziato quando ero solo un ragazzo, per le strade di una New York che aveva ben poco della bellezza e del lusso che si vedono nei film. 
É stato soprattutto per rabbia. Ero un ragazzo dal fisico possente che non aveva ricevuto nulla dalla vita se non una forza che non sapeva come usare.
Dopo tante risse e altrettanti arresti erano arrivati i combattimenti clandestini. In vecchi e fetidi magazzini, combattevo per guadagnarmi da vivere e sfogare tutta la rabbia che avevo dentro. Ogni combattimento mi dava un brivido d'eccitazione senza pari, ogni vittoria la certezza che era quello il motivo per cui mi trovavo al mondo.
Tutto ciò che avevo erano quei momenti in cui tutto il mio essere era immerso nella lotta. Ogni muscolo del mio corpo era in tensione, pronto a scattare e a colpire, la mia mente era concentrata, in grado di percepire ogni movimento dell'avversario e a reagire ad esso.
Quegli scontri, violenti e aggressivi, proseguirono per anni. Finché non avvenne il miracolo e venni contattato da un agente che mi permise di battermi in combattimenti ufficiali. All'inizio, pensai fosse solo uno scherzo di pessimo, ma poi capii che era tutto vero : finalmente avevo l'occasione di trasformare ciò che mi faceva sentire vivo in qualcosa di grande. Non sarei stato più solo un cane che si azzannava con altri suoi simili. Sarei stato un campione e avrei usato la mia forza per dimostrare il mio valore.
Da quel momento la mia ascesa fu costante. Jack il Gigante Imbattibile, così mi chiamavano. Non c'era niente che potesse fermarmi e adesso, a poche ore dal mio incontro più importante, ho una sola certezza: io sono nato con un destino, un destino più grande della forza che mi é stata data. E quando qualcuno nasce segnato da un dono, niente potrà mai impedirgli di percorrere la sua strada. 

Pubblicato da Unknown alle 10:30  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License