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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Body Change

venerdì 28 dicembre 2012

Buooooonsalve! Questo racconto è nato ieri mattina in treno. Non so bene da dove è nata l’ispirazione a dire il vero, ma spero sia comunque di vostro gradimento. ^,.,^

Body Change
(racconto n.119)


Non ho idea di come io mi sia ritrovato in questa situazione, circondato da uomini armati e con una pistola puntata in fronte. Ricordo di essermi svegliato molto tardi, con la testa confusa e un sapore amaro in bocca.
Mi sono alzato e ho vagato per quella che per me era una casa sconosciuta. Mi sentivo come vittima di un doposbronza colossale eppure ero certo di esserci andato piano la sera prima. Quando però incrociai il mio sguardo allo specchio quasi mi venne un infarto: il volto che vedevo riflesso non era il mio, non era quello Robert Nail di ventidue anni, ma quello di un uomo sui quarantacinque anni con un fisico massiccio e una grossa cicatrice sulla guancia. Urlai con tutto il fiato che avevo in gola e iniziai a vagare per l'appartamento confuso se spaventato. Pian piano, grazie anche a una vicina un po' troppo arcigna, capii chi fosse l'uomo a cui a quanto sembrava avevo rubato le sembianze: si chiamava Michael Riff, di professione spacciatore e ricettatore. Ero davvero in un gran bel casino.
Dopo una mezza giornata davvero infernale mi chiesi cosa stesse accadendo in casa dei miei ora che era scomparso. Raggiunsi il mio quartiere con il cuore in gola e rimasi di sasso nel vedere un ragazzo identico a me, al vero me, aprire la porta d’ingresso e salutare i miei genitori con entusiasmo.
Lo chiamai a gran voce, ma in un attimo eccomi circondato da una decina di poliziotti pronti con le armi spianate.
- Hai finito di spacciare ai ragazzi del quartiere, stronzo. - disse uno sbirro.
Mi guardai attorno in preda al panico quando all'improvviso sentii una voce nella mia mente. "Goditi il soggiorno in prigione, ragazzino. Io penserò a godermi quello nel tuo corpo invece."
Il mio sguardo venne catturato dal ragazzo con il mio volto che ghignava facendo oscillare uno strano medaglione. "Tranquillo te lo restituirò quando sarà troppo vecchio per me.."
Lo vidi entrare soddisfatto in casa mia mentre le uniche cose che riuscii a sentire furono la mia voce carica di angoscia e il freddo  delle manette che si chiudevano attorno ai miei polsi.


Pubblicato da Unknown alle 13:06  

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