skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ► 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ► gennaio (31)
  • ▼ 2012 (122)
    • ▼ dicembre (31)
      • L'Albero Sacro
      • L'armaiolo
      • Il frutto della storia
      • Body Change
      • Il Corvo
      • Emozioni impreviste
      • La lettera di Babbo Natale
      • Yule
      • Gara di merendine
      • Aiuto
      • Il pugile
      • La bambina e lo scheletro
      • Il Vetusto Dani
      • L'arazzo
      • Aiuto reciproco
      • Una parte importante
      • Caduta
      • Sincera amicizia
      • Gitana
      • Reazione
      • Consigli da chef
      • Istinto di sopravvivenza
      • Telefilm
      • Il pendolo
      • Il cacciatore di draghi
      • Lo spirito dell'albero
      • Una nuova me stessa
      • Zombie Raperonzolo
      • Il rogo
      • Storia di due opposti
      • Il gatto nero
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Reazione

mercoledì 12 dicembre 2012

Buoooonsalve! Questo racconto é dedicato a tutti quelli che non hanno il coraggio di provare a cambiare le cose, a coloro che invece di reagire alle situazioni come dovrebbero preferiscono aspettare che qualcosa cambi.

Reazione
(racconto n.103)

Ci sono momenti in cui le nostre esistenze si fermano, in attesa di qualcosa che forse non accadrà mai. Un cambiamento, una svolta... Spesso si passala vita ad aspettare che qualcosa riesca a scuoterci dal nostro torpore.
Danielle lo sapeva bene. Lei non era una che reagiva agli eventi. Si limitava ad aspettare che qualcosa arrivasse a cambiare le cose. Timida e impacciata, si faceva sempre mettere i piedi in testa sia nella vita privata che nel lavoro. Era già un anno che lavorava come assistente in un prestigioso studio legale eppure non aveva fatto alcun progresso né era riuscita a distinguersi in alcun modo.
Lei non era come Katie, bellissima e sicura di sé, che in pochissimo tempo si era fatta strada nello studio, travolgendo tutti con la sua grinta. Lei era la stella, quella a cui Jeff, il grande capo, affidava i casi più importanti. A Danielle invece spettava solo il compito di fare fotocopie, mettere in ordine l'archivio e, di tanto intanto, fissare qualche appuntamento. La trattavano solo come una stupida segretaria e lei non faceva niente per dimostrare che poteva fare e dare molto di più.
Poi però accadde qualcosa. Una cosa banale, stupida come ascoltare una conversazione alla macchinetta del caffè. Katie e Jeff stavano ridendo di lei, chiamandola “la serva volontaria”. Quelle parole e le loro risate maligne fecero scattare qualcosa. Si avvicinò pian piano ai due poi preparò un caffè e attese che fosse pronto. La sua mente era vuota, isolata dal resto del mondo.
Quando il caffè fu pronto lo prese e lo rovesciò in testa a quella stronza di Katie. Mentre quell'arpia  rimaneva a bocca aperta, Danielle fulminò il suo capo con uno sguardo di fuoco. - Voglio un caso. Posso gestirlo e lo voglio.
Jeff deglutì e si limitò a fare un cenno del capo, impaurito. Quando si allontanò, Danielle provò una grandissima soddisfazione. Sorrise, sentendosi per la prima volta contenta di sé. Finalmente era riuscita a reagire. Per una volta aveva trovato il coraggio di cambiare le cose.


Pubblicato da Unknown alle 10:56  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License