Buonsalve! questo racconto mi é venuto in mente rileggendo per la seconda volta il Silmarilllon di Tolkien. Forse qualcuno mi prenderà per matta, ma adoro davvero quel libro, lo trovo davvero poetico. Buona lettura!
L'Albero Sacro
(racconto n.122)
Si dice che in un era lontana, all'inizio del cosmo e del tempo, le divinità consorti plasmarono il mondo nella luce della loro essenza. Nella loro mente però essi videro la storia della loro creazione e scorsero l'ombra del dolore velare il cuore dei loro figli.
La Dea allora generò dalle proprie lacrime un seme che il Dio piantò sulla terra ancora priva di vita. Mentre le ere passavano, il seme germogliò e da nacque un albero. Con le foglie di luminoso argento, l'albero si nutrì dell'essenza stessa dei sacri Consorti e le sue radici si espansero fin nel cuore del mondo infondendogli l'essenza vitale. Conosciuto come Laithion, l'Albero Sacro, esso crebbe in maestosità e splendore nutrendo la creazione dei Consorti Divini da un giardino nascosto al di là del tempo.Si dice che a volte l'albero generi dei frutti da cui nascono delle anime luminose, spiriti che, una volta incarnati, sono destinati a fare grandi cose per il nostro mondo. Il destino di quelle persone però si manifesta solo quando esse si trovano per la prima volta di fronte all'albero stesso. Quando Nadine vide per la prima volta le sue fronde argentate, non aveva idea che la sua vita sarebbe cambiata per sempre.
Trovarsi per la prima volta sotto la sua ombra fu come un rassicurante ritorno a casa. Lei che aveva vissuto divisa tra due genitori divorziati ed egoisti, che era cresciuta da sola, spaventata da qualsiasi tipo di legame, per la prima volta in vita sua sentì di essere al suo posto. Quando poi allungò la mani per sfiorarne le fronde, la sua mente si aprì. Una lacrima le scese lungo la guancia e l'albero chinò a sua volta i propri rami verso di lei.
Quando aprì gli occhi, la giovane non ebbe più incertezze. La sua anima adesso era in contatto con l'albero e la sua luce l'avrebbe guidata per sempre.
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