Buonsalve! Questo
racconto è
dedicato a chi non ama molto il Natale e a chi il Natale lo celebra con un
altro nome. ^,.,^
Natalie non aveva mai
amato il Natale. L'aveva sempre trovata una festa priva di significato, bella
solo per le grosse catene di negozi che vedevano i loro affari triplicarsi in
quel periodo. Per questo la vigilia di Natale era solita andarsene da sola per
locali, a prendere in giro tutti quelli che sembravano così entusiasti di quello
che alla fine non era che un giorno come un altro.
Quel Natale però accadde qualcosa che
non avrebbe mai potuto prevedere. Mentre stava osservando una tavolata fin
troppo allegra per i suoi gusti, un ragazzo le si avvicinò. Aveva capelli lisci e
neri che gli ricadevano sul volto e due occhi che sembravano cristalli di ghiaccio
incastonati su un volto terribilmente affascinante.
- Non lo trovi assurdo?
- le disse.
Natalie si mise sulla
difensiva. - Cosa?
- Che tutta questa gente
si affanni tanto per un qualcosa del quale non capisce nemmeno il significato.
Bastarono quelle poche
parole a risvegliare il suo interesse. Tre ore dopo si ritrovò nel suo letto, nuda e
stretta a quello sconosciuto. Ogni suo bacio, ogni più piccolo gesto,
sembravano studiati per darle piacere, un piacere intenso e travolgente in
grado di annullare ogni pensiero e ogni dubbio.
Quando si addormentò la sua mente vagò in sogni confusi. Vide
popoli del passato celebrare riti pagani antichi quanto il mondo stesso e scorse
la magia diffondersi nell'aria di una notte senza stelle illuminata poi da
un'esplosione di astri ardenti come fiamme.
Nei suoi sogni viaggiò nel tempo e nello
spazio, scoprendo l'intensità
di una notte che lei aveva sempre dato
per scontata, considerandola vuota e banale.
In ogni visione lui era
sempre presente, quel ragazzo con cui era finita a letto senza nemmeno
conoscere il suo nome.
Quando si svegliò lui non era più nel letto. Un pallido
sole filtrava appena dalle serrande abbassate. Si alzò piena di una nuova
consapevolezza, di una sicurezza che non avrebbe mai pensato di possedere. Non aveva
più
bisogno di conoscere l’identità del suo amante. Ormai
sapeva il suo nome e la sua natura di spirito di una notte magica e potente.
Sapeva che non lo
avrebbe rivisto fino al prossimo anno, ma che comunque, alla fine, Yule sarebbe
tornato da lei.
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