Buonsalve! Questo racconto nasce da questo post pubblicato su Uncanny Nerdz di Toni Aironmenn Starke: http://uncannynerdz.blogspot.it/2012/12/sono-gig-robo-e-cho-le-pale-rotanti.html?m=1 Sappiate solo che questo post ha avuto ripercussioni sulle diete di molti U,.,U
Gara di merendine
(racconto n.114)
Toni era un ragazzo sveglio e allegro, che lavorava sodo e che sapeva come godersi la vita. La sua esistenza si sarebbe potuta definire felice se non fosse stato un problema che lo tormentava fin da quando era bambino. C'era infatti una merendina al cioccolato che lui adorava e che, normalmente, poteva essere aperta tramite un'apposita linguetta posta a un lato della confezione. Peccato che lui trovasse sempre confezioni difettose e che non riuscisse mai ad aprirle bene.
Col passare del tempo si era sempre più convinto che ci fossero dei seri difetti di fabbricazione in quelle confezioni.
Un giorno aveva trovato il coraggio di esprimere la sua rabbia pubblicamente e quello che ne seguì fu il finimondo: essendo quelle merendine molto famose, erano in tanti ad averle mangiate e ad averle quindi aperte con le famigerate linguette messe sotto accusa da Toni. Nessuno però sembrava aver mai avuto problemi. Si necessitò quindi di una prova della veridicità delle parole del ragazzo visto che nessun altro sembrava aver mai avuto
problemi. A richiederla fu Danielle, una ragazza amante delle merendine tanto quanto lui. Un po' per spirito di competizione, un po' perché non amava che i suoi adorati dolcetti venissero diffamati, Danielle sfidò Toni a una gara di scartamento: avrebbero aperto dolcetti per cinque ore di fila e a lui sarebbe bastato trovare anche una sola confezione difettosa per vincere.
La voce della gara si diffuse in fretta. Venne dato il via e Toni e Danielle, circondati da un vasto pubblico, si dettero subito da fare. I bambini di tutto il vicinato furono molto contenti di poter aiutare mangiando i dolcetti aperti.
In cinque ore però Toni non riuscì a trovare la sua merendina difettosa. Tornò a casa sconfitto, chiedendosi se in effetti non avesse esagerato con tutta quella storia. Rattristato, si rese conto che, pur avendone aperte tante, non aveva ancora mangiato una sola merendina quel giorno. Ne prese una dalla sua scorta personale, ma quando fece per aprirla la linguetta gli rimase in mano.
Dopo un attimo di incertezza, la sua bocca si distese lentamente in un ghigno di soddisfazione. Aveva ragione su quelle merendine e, presto, anche altri avrebbero avuto modo di scoprire quella verità inaccettabile.
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