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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Poco socievole

giovedì 14 febbraio 2013

Buonsalve! Oggi è San Valentino e visto che tutti parlano d’amore… io parlo di morti ^,.,^


Poco socievole
(racconto n.167)

Sam guardava le ragazze che la circondavano con profonda invidia. Ammirava come, girando per l'università, riuscivano ad aprirsi, a chiacchierare e scherzare con semplicità disarmante. A volte si trovava a invidiare la loro spensieratezza, il loro essere del tutto normali.
Lei invece non era mai riuscita a essere così. Non poteva aprirsi o confidarsi perché sapeva di essere troppo diversa. C'era sempre stata una distanza insormontabile tra lei e gli altri che non le permetteva di avere dei veri amici.
- Ciao. - le disse all'improvviso una ragazza, sedendosi accanto a lei. -  Io mi chiamo Katie.
Sam le lanciò a malapena uno sguardo poi tornò a concentrarsi sui suoi appunti.
- Come sei simpatica... - si lamentò la ragazza. - Sai che dovresti essere un po' più socievole? Non sei carina con quel broncio dipinto sul volto.
- Lasciami in pace. - bisbigliò Sam cercando di non farsi sentire da altri.
Katie sbuffò, mugugnando. - Guarda che così rischi di passare per un'asociale. Non é bello comportarsi così con qualcuno che cerca solo di fare amicizia.
Sam sbattè con forza la penna sul tavolo.- Per favore sto cercando di seguire la lezione!
- Signorina, ci sono problemi?
Raggelò sentendo il docente rivolgersi a lei con aria seccata. - Mi scusi. - disse. - Chiedo scusa, davvero.
Mente avvampava dall'imbarazzo, Katie sghignazzava soddisfatta. - Te l'avevo detto!
A quel punto Sam non ce la fece più. - Senti facciamo una cosa: aspettami davanti all'università tra mezz'ora e parleremo quanto vuoi, ok?
La ragazza le fece l'occhiolino e se ne andò soddisfatta. Sam deglutì guardando il foro di uscita di un proiettile che spiccava sul vestito bianco di Katie.
Un'altra anima smarrita, una delle tante che avrebbe aiutato. Per quello non poteva avere amici e non poteva legare con nessuno.
Quando i morti le chiedevano aiuto lei non poteva rifiutarsi e di certo non poteva dare spiegazioni a riguardo. La sua vita era già abbastanza complicata così com’era.


Pubblicato da Unknown alle 13:09  

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